Patapon 2 - recensione
Prima di analizzare il titolo nella sua nuova edizione, ci sembra giusto ricordare che la saga Patapon è stata una pietra miliare della pensionata PSP. Questa saga è un prodotto molto particolare che a suo tempo si è ritagliato una grossa fetta di pubblico. L'interesse nei confronti del titolo di casa Sony non si è mai di fatto assopito: da tempo i fan scalpitano dalla voglia di rigiocarlo su piattaforma PlayStation 4.
La novità più succosa che questo titolo ha portato nel panorama videoludico è una visione completamente nuova dei rhytmic game: al suo interno non racchiude il solo schiacciare pulsanti seguendo il ritmo della traccia musicale, ma attraverso precise combinazioni di tasti, alternandoli seguendo la giusta ritmica della canzone, si possono dare ordini al nostro plotone di guerra.
Ora, come nel lontano 2009, l'obbiettivo principe è guidare il nostro esercito di Patapon sul terreno di battaglia all'interno di un crudele quanto colorato mondo bidimensionale. Ognuno dei tasti frontali di PlayStation rappresenta uno specifico suono: quadrato "PATA", cerchio "PON", triangolo "CHAKA" ed infine croce "DON". Ogni comando (avanzata, attacco e difesa) come specificato sopra, è appunto la combinazione ritmica dei differenti suoni: ad esempio, per avanzare, dovremo eseguire a ritmo la seguente combo "PATA-PATA-PATA-PON" oppure, per effettuare un attacco "PON-PON-PATA-PON" e così via. Effettuare correttamente più combo di fila ci permetterà di ottenere ingenti bonus durante un attacco o qualsiasi altra azione faremo eseguire ai nostri Patapon.
