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Scopriamo PlaySys, il publisher italiano al lavoro su PlayStation 5

L'Italia si arricchisce di un nuovo publisher dalla vocazione internazionale, che si appresta a portare sul mercato il suo nuovo adventure game. Stiamo parlando di PlaySys, azienda con esperienza pluriennale nata nel 2007, non affatto nuova al mercato del game development e dei software.



Project Dream (questo il titolo provvisorio del nuovo gioco) è un'avventura 3D ambientata in un vasto e colorato mondo esplorabile, che porterà il giocatore a vivere esperienze impreviste in cui le apparenze ingannano. Il rilascio è previsto per la seconda metà del 2021, inizialmente solo su PlayStation.



L'italianissimo fondatore di PlaySys, Luca Deriu, docente di grafica 3D e Game Development e autore di manuali 3ds Max per Hoepli ed EPC, ha portato nella sua azienda competenze e passione per il mondo dei videogiochi. “Il team di PlaySys riunisce talenti da tutto il mondo, perché il videogioco è un linguaggio universale. Sono fiero di poter contribuire ad arricchire il panorama italiano con un progetto che ho a cuore da molto tempo, che ora posso finalmente annunciare, e che arriverà prima di tutto su PlayStation”, ha dichiarato il fondatore di PlaySys e autore di Project Dream.

Continua la lettura su www.playstationbit.com

29 ottobre 2020 alle 22:40

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Speriamo mettano come prima lingua l'italiano.... non l'inglese perchè sti italiani in ogni gioco che fanno lasciano perdere la loro lingua "madre" e mettono sempre e solo l'inglese
Cioè, ogni gioco tipo spagnolo mettono la loro lingua madre insieme all'inglese, idem i tedeschi... gli italiano no, schifano l'italiano

 

Il motivo è molto semplice: l'inglese e lo spagnolo sono parlate in tutto il mondo. Il Tedesco molto meno, ma più di una nazione lo parla. L'italiano si parla solo in Italia. Se una produzione italiana indipendente ha bisogno di crescere non può mettere come prima lingua l'italiano! Deve prima farsi conoscere all'estero e poi, magari, pensare a includere la lingua italiana.

 

@New_Neo Si ma no, perchè mi è capitato tra le mani in molte occasioni videogiochi svedesi, polacchi, turchi e in ogni buco di sto mondo e nella maggior parte dei casi quando ovviamente si tratta di studi piccolini hanno sempre doppia lingua, quella della loro terra e quella inglese... e ci sono posti dove sono meno di noi e con lingue ancora di più sconosciute, eppure...