L'evoluzione delle presentazioni all'E3 - editoriale
Eraclito diede vita a uno dei miei aforismi preferiti: "panta rei". Se ci pensate questa brevissima espressione può essere contestualizzata ovunque, perfino nel mondo videoludico. Tutto scorre, tutto si rinnova e porta con sé sfaccettature inedite. Potremmo dire che il mercato ludico sia un ruscello che porta con sé nuove, costanti, idee. A volte però quel limpido specchio d'acqua viene ostacolato da dinamiche e cause specifiche.
L'elemento più lampante che, ovviamente, ha cambiato il modo di presentare i nuovi giochi è la pandemia. Quest'ultima ha inferto numerose ferite di varia natura: inevitabilmente sia dal punto di vista prettamente sanitario, quanto economico e commerciale. Lo scorso anno molti eventi sono stati infatti annullati per rispettare le norme anti-Covid, così come l'uscita di molti titoli è stata inevitabilmente posticipata.
Il lato positivo di tutto ciò, tuttavia, è stato il modo di rialzarsi nonostante tutto, nonché di plasmare le situazioni in base a ciò che si ha avuto a disposizione. Per ora dobbiamo dimenticarci di quelle meravigliose e nostalgiche occasioni tra gli stand dei grandi publisher. Lì dove, tra una postazione e l'altra, permeavano emozioni comuni: adrenalina e curiosità. Certo, c'era anche la visibile stanchezza marcata sui volti delle persone, ma ne valeva certamente la pena.
