PlayStation Plus, quanto valgono i giochi gratis del 2021? – Speciale

Un altro anno volge al termine anche per i cari videogiocatori legati alla console di mamma Sony. Nel 2021 abbiamo assaporato leggermente l'aria di next-gen con la nuova PlayStation 5, una console purtroppo ancora legata a doppio filo a un pacchetto di servizi obsoleto e in attesa di essere ristrutturato. Non a caso, alcuni rumor parlano di un 2022 PlayStation pieno di novità proprio su questo fronte.

Nonostante tutto, PlayStation Plus ha saputo regalare anche qualche gioia agli abbonati. Vediamo insieme i titoli del 2021:

• Gennaio 2021: Maneater, GreedFall e Shadow of the Tomb Raider;
• Febbraio 2021: Destruction AllStars, Control: Ultimate Edition e Concrete Genie;
• Marzo 2021: Maquette, Final Fantasy VII Remake, Remnant: From the Ashes e Farpoint;
• Aprile 2021: Oddworld: Soulstorm, Days Gone e Zombie Army 4: Dead War;
• Maggio 2021: Wreckfest, Battlefield V e Stranded Deep;
• Giugno 2021: Operation: Tango, Star Wars: Squadrons e Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown;
• Luglio 2021: A Plague Tale: Innocence, Call of Duty: Black Ops 4 e WWE 2K Battlegrounds;
• Agosto 2021: Hunter's Arena: Legends, Plants vs. Zombies: Battle for Neighborville e Tennis World Tour 2;
• Settembre 2021: Overcooked: All You Can Eat, Hitman 2 e Predator: Hunting Grounds;
• Ottobre 2021: Hell Let Loose, Mortal Kombat X e PGA Tour 2K21;
• Novembre 2021: First Class Trouble, Knockout City, Kingdoms of Amalur: Re-Reckoning, The Walking Dead: Saints & Sinners, The Persistence e Until You Fall;
• Dicembre 2021: Godfall: Challenger Edition, Mortal Shell e LEGO DC Super-Villains.
  

Quanto valgono i giochi PlayStation Plus del 2021?

Un grafico pubblicato su reddit e poi ripreso dai colleghi di GameRant ha mostrato il valore complessivo dei videogiochi regalati. Prendendo in considerazione il prezzo più basso mai raggiunto dai trentacinque titoli, il valore complessivo ammonta a 601,75 dollari (al cambio attuale 530,62 euro). Gli stessi titoli, a prezzo pieno, sarebbero costati 1.302,15 dollari (circa 1.148,24 euro).

Insomma, pur sapendo che nel momento in cui i videogiochi vengono forniti con l'abbonamento questi hanno già raggiunto un valore di mercato abbastanza basso, i soli prodotti regalati valgono circa dieci volte il costo dell'abbonamento da 12 mesi al prezzo base di 59,99 euro. Considerando anche che molti di noi rinnovano con offerte super vantaggiose, allora viene difficile lamentarsi.

Ma perché allora molte volte rimaniamo scontenti?

Questa parte dell'articolo sfocia in un'analisi un po' più soggettiva da parte dell'autore, ovviamente. Anche se personalmente ho cercato di racchiudere le lamentele dal mio punto di vista più sensate, non è detto che queste siano condivisibili da tutti.

Prima di tutto parliamo dei grandi titoli, quelli che ci fanno dire: “caspita, questo è davvero un bel mese!”. Spesso si tratta di videogiochi tripla A validi ma usciti sul mercato da più di due anni e che ormai “chi voleva giocare ha già giocato”, spesso utili per tentare di fidelizzare nuovo pubblico grazie alla distribuzione “gratuita” – le virgolette sono d'obbligo, visto che comunque paghiamo un abbonamento. Capita anche di avere una vera e propria botta di… fortuna con alcuni titoli – nel mio caso Final Fantasy VII Remake (ora anche su PlayStation 5) e Control: Ultimate Edition – che per qualche coincidenza condividono nello stesso momento la presenza in Instant Game Collection e lista desideri personale.

Il secondo punto riguarda gli indie, sui quali la strategia di Sony sembra essersi evoluta leggermente di più. Donare titoli appena usciti come Bugsnax oppure Oddworld: Soulstorm è un grande incentivo sia per gli sviluppatori che per i videogiocatori. In questo caso ho avuto modo di scoprire Maquette, un puzzle game targato Annapurna Interactive che ho apprezzato e anche platinato con entusiasmo.

Buoni propositi per il nuovo anno

Assodato che Xbox Game Pass sia praticamente irraggiungibile per le strategie attuali di Sony, non è necessario essere esperti di marketing per capire che i servizi PlayStation Plus e PlayStation Now andrebbero riformulati.

Sostanzialmente i due servizi sono studiati per offrire proposte completamente differenti all'utenza (anche se è capitato più di una volta che i titoli si sovrapponessero): uno permette di aggiungere giochi definitivamente alla propria libreria e di giocare online, fino a quando si ha un abbonamento attivo a PlayStation Plus. L'altro punta sulla portabilità, sulla retrocompatibilità e sull'inserimento a tempo di videogiochi recenti in libreria. Tuttavia, nessuno dei due servizi riesce a soddisfare completamente l'utenza; più si va avanti, più le proposte di Sony sembrano anacronistiche.

Ecco perché, a rigor di logica, la soluzione più ovvia sarebbe quella di mettere insieme una proposta unica – magari sotto un nuovo nome – che preveda anche l'inserimento di diversi piani di abbonamento. Sui titoli da offrire, la base da cui partire dovrebbe essere comunque sempre quella – molto apprezzata – di offrire indie al day one e tripla A recenti a tempo. Andrebbe poi rivista la gestione delle diverse versioni dei software sul PlayStation Store, che sta creando purtroppo numerosi problemi. A tal proposito, è incomprensibile il mancato supporto di PlayStation Now alle patch PlayStation 5 distribuite gratuitamente per alcuni software.

Insomma, è lecito aspettarsi da Sony un pacchetto di servizi rivoluzionario in grado di sostituire o di riformulare un abbonamento nato ben 11 anni fa. Allo stesso tempo, è fondamentale adattarsi ai cambiamenti che hanno rivoluzionato il modo di giocare, studiare le soluzioni proposte dalla concorrenza e analizzare i desideri dell'utenza.

Intanto il 2022 di PlayStation Plus non comincia per niente male. Ecco i giochi inclusi di gennaio.

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