What Lies in the Multiverse Recensione: Il multiverso può far ridere?
Di titoli che giocano sulla manipolazione delle dimensioni, delle stagioni e del tempo-spazio ne abbiamo visti a decine. Alcuni sono rimasti memorabili, i primi che ci vengono in mente sono gli splendidi Braid e Monument Valley ma la lista è davvero lunga. Altri si sono persi nell'iperspazio quasi non lasciando traccia di sé. What Lies in the Multiverse tenta in tutti i modi di rientrare nella prima categoria e ce la fa, sebbene non con la stessa, scoppiettante verve dei titoli appena citati.
A svilupparlo sono due team piuttosto giovani, entrambi con sede in Cile: Studio Voyager è al suo esordio mentre i ragazzi di IguanaBee hanno già tre titoli nel loro paniere, incluso il discreto tie-in G.I. Joe: Operation Blackout. What Lies in the Multiverse è la loro prima incursione nel genere puzzle-platform e per l'occasione è stato scelto uno stile grafico in pixel-art minimalista ma che fa sempre la sua figura. Colori a manetta e fantasia senza freni sono gli ingredienti principali di questa esperienza che poggia il suo gameplay sul concetto di multiverso, ovvero dell'esistenza di migliaia, milioni di realtà su piani paralleli.
