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Garlic – Recensione Speedrun

Senza paura dell'alito pesante, abbiamo affrontato la recensione Speedrun di Garlic. L'ultima fatica di Sylph, pubblicata su console da Ratalaika Games, ha però solo in parte a che fare con la famosa pianta bulbosa. Se siete curiosi di scoprire di più, continuate con la lettura del nostro articolo.



Allium sativum



La nostra avventura in Garlic si apre con una sorta di crisi d'identità. A dispetto del titolo, infatti, il protagonista dell'avventura è un misterioso eroe dalla testa simile a una cipolla. Nonostante questa incongruenza, lo scopo del nostro Garlic è fin da subito chiaro: scalare una torre chiamata Sacred Tower e incontrare una divinità, la Cyber Goddess.



Come apprenderemo infatti dopo alcuni minuti, questa figura è in grado di esaudire i desideri delle persone, a patto appunto che queste riescano ad arrivare in cima alla torre in cui dimora. Prende così forma un platform la cui trama parodistica e a tratti delirante stride con un livello di sfida non ai livelli di Super Meat Boy e simili ma tutt'altro che basso.



Come è facile immaginare, in Garlic l'obiettivo è quello di sopravvivere ai vari ostacoli e scalare piano dopo piano la struttura, accumulando esperienza e diventando man mano più abili. Per farlo, è possibile affidarsi ai poteri dell'eroe, ossia un salto singolo accompagnato da uno scatto multiplo che può essere eseguito sia a terra che a mezz'aria.



Il buon Garlic può inoltre aggrapparsi alle pareti per un tempo limitato ed eseguire un comodo wall jump, utile sia per scalare muri altrimenti insormontabili, sia superare sequenze di piattaforme verticali senza necessità di pavimenti in supporto.



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Non il solito mappazzone



La descrizione di Garlic porta rapidamente a immaginarsi l'ennesimo clone dei ben più noti platform bidimensionali (come Pocket Witch, tanto per citarne uno, ma gli esempi sarebbero infiniti). Fortunatamente, il titolo di Sylph, pur non mettendo in campo idee innovative, riesce tranquillamente a reggersi sulle sue game e offrire un'esperienza interessante agli appassionati del genere.



A contribuire alla varietà generale, oltre ad alcuni espedienti a livello di piattaforme, troviamo anche una serie di simpatici mini giochi che hanno il merito di offrire quel pizzico di varietà che non guasta mai, pur senza mai mettere i giocatori di fronte a ostacoli insormontabili. Da percorsi a ostacoli a cabinati old school, ce ne sarà davvero per tutti i gusti.



Lo stile scelto richiama i platform del passato, con una grafica a 16bit in cui però troviamo in maniera decisamente piacevole l'inserimento di fondali neri, su cui risaltano al meglio pedane colorate, mostri e ostacoli. Le 12 zone, completate ognuna da un potente boss, hanno inoltre tutte schemi e tonalità diverse tra loro.



Un plauso va fatto anche ai comandi, sempre molto precisi e rapidi nella risposta. Questo permette di superare senza troppi grattacapi tutte le sezioni. Discorso diverso per chi volesse provare la modalità speedrun, decisamente più stressante. Si tratta comunque di un'opzione facoltativa, dunque chi non ama questo tipo di sfide potrà concentrarsi sulla semplice scalata della torre.



Il Platino di Garlic



Nonostante una longevità più che discreta, per ottenere il Platino di Garlic sarà sufficiente un'ora circa di gioco. La lista trofei infatti non include coppe legate al completamento dell'avventura. Basterà infatti raggiungere la zona 2-10 e raccogliere nel contempo un totale di 150 monete. Una sfida alla portata di tutti, che potrebbe magari farvi scoprire un platform in grado di stregarvi.




L'articolo Garlic – Recensione Speedrun proviene da PlayStationBit 5.0.

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22 luglio 2023 alle 17:00