Ynglet – Recensione Speedrun
Ci siamo lanciati nell'esperienza astratta ed effervescente di Ynglet per realizzarne una recensione Speedrun. Pubblicato da Akupara Games e sviluppato da Triple Topping, il titolo promette di offrire un gameplay molto particolare, in cui senso del ritmo e abilità vanno di pari passo. Se siete rimasti anche voi incuriositi, non vi resta che venire a fluttuare in questo strano mondo.
Cartolina dalla città dei mercanti
Prima di addentrarci nella nostra analisi di Ynglet, è doveroso subito specificare che il team di Triple Topping ha sede in Danimarca. Questa informazione diventa importante nel momento in cui si capirà di essere di fronte a un titolo che, nonostante la localizzazione in italiano, fa un utilizzo massivo di parole danesi. Lo stesso titolo, Ynglet, può essere letteralmente tradotto come “allevato”. Oltre a una certa somiglianza con i prodotti Ikea (non ce ne vogliano gli sviluppatori), il tutto aiuta a restituire una sensazione molto esotica, una sorta di viaggio in un mondo sconosciuto.
Ed è proprio questo che Ynglet vuole regalare: un'esperienza mistica in cui la trama e il gameplay passano in secondo piano, nonostante siano entrambi presenti. I giocatori infatti vestono i panni di una sorta di medusa, che dovrà recuperare i suoi amici. Una cometa infatti ha colpito la loro casa e ha sparso le creature in giro per il mondo, in livelli platform di difficoltà crescente. Oltre a riunire la combriccola, potremo anche raccogliere dei collezionabili (chiamati stelle, ma di forma triangolare) che permetteranno di accedere al finale dell'opera.
Di fatto, la storia è tutta qui, raccontata senza parole o lunghi filmati. Ogni livello inoltre rappresenta un mondo a sé stante, pieno di elementi grafici colorati e di una sua unicità. Lo stile potrebbe ricordare i disegni distratti che si fanno nei momenti di noia durante conferenze o lezioni scolastiche: forme geometriche accompagnate da elementi mobili, nei quali la nostra medusa dovrà letteralmente “sguazzare”. Lo scopo è semplicemente quello di superare le varie sezioni e arrivare alla fine, per salvare un altro amico e proseguire l'esplorazione.

Il gameplay di Ynglet
Come abbiamo detto, il gameplay di Ynglet ruota attorno al superamento di sezioni platform che di fatto però non esistono. Ogni mondo è composto da una serie di forme geometriche nelle quali potremo galleggiare, mentre nei tratti esterni cadremo nel vuoto. Dovremo quindi sfruttare slanci ed elementi dell'ambiente per proseguire, affidandoci anche a binari e trampolini per giungere in punti altrimenti inaccessibili. Un breve tutorial spiegherà rapidamente le meccaniche, mentre dopo un paio di livelli verremo introdotti allo scatto, che aggiunge ulteriore profondità. Avremo infatti un solo scatto a slancio, ricaricabile interagendo con elementi ambientali o fermandoci nelle forme geometriche. Questo ha consentito a Nicklas Nygren, lo sviluppatore, di inserire sfide sempre più complesse ma mai proibitive.
La possibilità di ritentare all'infinito e di crearsi di volta in volta i propri checkpoint fermandosi per qualche secondo in un elemento geometrico rendono il tutto incredibilmente accessibile, senza contare aiuti e diversi livelli di difficoltà che permetteranno di modulare l'esperienza. Sia che vogliate una sfida in cui la gravità la fa da padrone, sia che vi interessi rilassarvi, Ynglet ha la chiave per adattarsi a voi. Il tutto, contando anche i due mondi speciali, ha una longevità molto contenuta (si parla di circa 2 ore per terminare ogni livello), ma commisurata al prezzo a cui questo titolo viene proposto.
L'elemento più importante della produzione rimane però il comparto tecnico. Ynglet è affascinante nel suo minimalismo, con elementi che esploderanno di colore al nostro passaggio e regaleranno interazioni inaspettate. Il senso di meraviglia pervaderà i giocatori più “artistici”, accompagnati peraltro da una colonna sonora di tutto rispetto. Perfetta anche la trasposizione su PlayStation, con controlli semplici e intuitivi e l'assenza di qualsivoglia rallentamento, fattore indispensabile per immergersi senza fatica in questo universo così particolare.
Il Platino di Ynglet
In un gioco in cui dovremo galleggiare tra figure geometriche, senza possibilità di morire e con la possibilità di settare a piacimento la difficoltà, il Platino non poteva certo essere impossibile. La lista trofei di Ynglet non fa però assolutamente nulla per complicarci la vita: sarà sufficiente completare tutti i livelli trovando le stelle (indicate da comode frecce) e i due mondi bonus. Una volta completate queste imprese, che richiederanno ai più esperti meno di due ore, il Platino sarà vostro.
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