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UN POSTO TRANQUILLO di Matsumoto Seichō: recensione

Può un rapporto coniugale, all'apparenza perfetto, celare dei segreti inconfessabili? E' quello che cerca di raccontare lo scrittore giapponese Matsumoto Seichō nel suo romanzo noir Un posto Tranquillo, edito da Adelphi.



Trama



Giappone, anni '70. Asai Tsuneo è un funzionario ministeriale molto rispettato nell'ambiente. Sebbene venga da una famiglia modesta, è riuscito a crearsi una carriera importante grazie alla sua ambizione e determinazione. Mentre sta partecipando ad una cena con degli imprenditori di Kobe, riceve una telefonata inaspettata dalla cognata: sua moglie Eiko è morta per un attacco cardiaco. Di fatti, mentre si trovava a passeggio, la trentenne Eiko si è sentita improvvisamente male ed è entrata in un negozio che si trovava lì vicino per chiedere aiuto. La proprietaria ha chiamato subito la sorella ma, quando è arrivata, purtroppo non c'era più niente da fare.



La notizia sconvolge Asai, anche se era preparato alla cosa, visto che il cuore di Eiko è sempre stato fragile. Nonostante il terribile momento che Asai sta provando, il suo primissimo pensiero è far si che l'incontro di lavoro finisca nel miglior modo possibile. Questo dimostra come la sua posizione sociale abbia sempre avuto la priorità sul suo rapporto coniugale.



Dopo i funerali, Asai decide di andare a trovare la proprietaria del negozio che ha soccorso Eiko e lì si rende subito conto che qualcosa non torna nel racconto di quel giorno. Perché Eiko si trovava in una zona di Tokyo molto periferica? Perché ha affrontato salite impegnative presenti in quel quartiere, nonostante sapesse che il dottore le aveva sconsigliato inutili sforzi? Ma soprattutto, la morte di Eiko ha a che fare con la presenza di due alberghi ad ore molto vicini al negozio? Le circostanze poco chiare della morte della moglie, portano Asai ad indagare meglio su tutta quanta la faccenda. Quello che scopre è una Eiko del tutto diversa, molto lontana dall'apparente immagine di donna timida e riservata che si era creata.



“…chi l'aveva colpita così profondamente da paralizzarle il cuore?..”

La ricerca della verità porta Asai a diventarne ossessionato, tanto da mettere a rischio non solo la sua carriera, ma anche la salute. L'apice del suo tormento arriva quando commette un gesto imperdonabile, che lo porterà a vivere in un vortice fatto di menzogne, fino al tragico epilogo.



“..la strada per la verità era un continuo alternarsi di salite e discese…”

Recensione



La società giapponese che ci viene raccontata in questo romanzo è molto complessa e contraddittoria. E' un mix fatto di lavoro, rigidità e gerarchie sociali a volte invalicabili. Il modo migliore per sopravvivere è rispettare le apparenze e le regole ferree che vengono imposte fin da subito. Asai ed Eiko sono bravi in questo, in quanto riescono ad interpretare bene i ruoli che gli sono stati assegnati.



Asai è un uomo che è riuscito ad ottenere una posizione al Ministero dell'Agricoltura, sebbene venga considerato un incarico minore rispetto ad altri nell'ambiente. Per lui, però, è l'apice del suo successo personale e il mantenerlo è la cosa più importante di tutte, anche di sua moglie. Eiko, dal canto suo, è una donna giovane e bella, il cui compito è quello di essere una moglie accogliente ed amorevole. Il loro matrimonio è all'apparenza perfetto, ma nasconde innumerevoli crepe, che portano i due a mentirsi continuamente. Sono in realtà due estranei che non si amano davvero in privato, ma condividono soltanto la vita coniugale che gli è stata imposta.



Nel momento in cui Eiko muore, il vaso di Pandora viene scoperto e rivela tutta l'ipocrisia e la falsità del loro rapporto. Il timore di uno scandalo e la paura che la vita segreta di Eiko diventi di dominio pubblico, spinge Asai a prendere decisioni sbagliate e a compiere azioni irrazionali, portandolo a vivere una situazione ossessiva e paurosa. La perenne giustificazione che il protagonista si da ad ogni azione che commette, ci mostra come i personaggi siano abituati a mentirsi in continuazione pur di salvare la fragile facciata che si sono creati negli anni. L'epilogo finale del tutto shoccante ci insegna come il nascondere i misfatti non ti porterà alla salvezza, in quanto anche un minimo errore di distrazione può distruggere tutto.



Matsumoto costruisce il suo racconto partendo proprio dalla criticità della società giapponese, svelandoci i suoi meccanismi malati molto radicati, che portano le persone anche ad autoinfliggersi dolore pur di avere successo. Lo si vede molto bene nei personaggi che lui descrive minuziosamente, in quanto sono persone fragili e facilmente malleabili. Il suo è un romanzo stratificato, in cui si scoprono sempre più dettagli pagina dopo pagina, rendendo il lettore curioso di vedere come va a finire. Il ritmo è altalenante, passando da momenti di calma apparente a quelli di pura tensione. Il risultato finale è un romanzo noir ben scritto e caratterizzato da molteplici sfumature, che variano tra episodi polizieschi a circostanze tipiche dei libri gialli.



Il libro lo potete trovare qui



Autore



Matsumoto Seichō (1909- 1992) è stato un giornalista e scrittore giapponese. Autore di oltre 300 romanzi , ha saputo raccontare i problemi sociali giapponesi in maniera logica ed intuitiva. Con un lungo ritardo editoriale, Adelphi e Mondadori hanno iniziato a tradurre e a pubblicare le sue opere anche in Italia. Un posto tranquillo è stato pubblicato per la prima volta in Giappone nel 1972, dal quale ne hanno tratto un film, che ha riscosso successo in patria.

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10 novembre 2024 alle 22:50