Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Opinione. Cosa ne pensate di tecniche di marketing che tendono a premiare il cliente che si comporta in una determinata maniera?

Mi riferisco a "trovate" tipo:
"se vieni in negozio vestito di nero hai ulteriore sconto del 20%. Oppure, se vieni in negozio e canti l'inno nazionale, il trasporto è gratuito"
Personalmente la vedo un po' come "ti concedo un bonus se fai il bravo cagnolino e fai quello che ti dico".
Fino a che punto si può arrivare?

Risposta scelta dall'autore della domanda
7 Utilità

"Ma i soldi (tanti) che investo nella pubblicità, servono a qualcosa?"
Frequente domanda delle aziende che investono e che danno l'appalto alle agenzie che gli promettono più risultati.
Per avere un'idea di quanto una campagna è stata efficace, invece di fare uno sconto indiscriminatamente a tutti e non capire quanti sono venuti in negozio per caso o perché hanno saputo dello sconto, se chiedi una cosa in particolare a chi vuole lo sconto, hai modo di capire a quante persone (es. basta contare tutte quelle vestite di nero o in mutande) è arrivato il messaggio.
Se compro, per esempio, uno spazio radio dove annuncio uno sconto a tutti quelli che vengono vestiti da babbo natale, so immediatamente se ho investito bene i soldi o se la radio ormai non la sente più nessuno e avrei dovuto investire in dei banner web.

A volte i ristoranti giapponesi a Roma promettono uno sconto se si fa una foto al cartellone stradale che lo comunica, per lo stesso motivo.

Oppure sono piani di controllo mentale delle masse, ma per quello basta già il calcio e uomini e donne

 

@calliope1305 Eh ma infatti quello è un'altro problema della pubblicità:
ti prometto un afflusso maggiore di clienti e se non arriva è colpa mia (della pubblicità) mentre se arriva l'azienda dice che in quel periodo vengono comunque più persone o che sono loro che sono bravi, non dando merito alla pubblicità. Tipo la gente di poltrone e sofà che per anni ha fatto pubblicità con la Ferilli, ha visto un incremento di clientela ed ha deciso che la Ferilli non aveva nessun merito ma erano bravi loro a vendere , e l'anno dopo la campagna pubblicitaria aveva come testimonial i costruttori di divani, ovviamente sconosciuti al pubblico (risparmiando ovviamente la fee della Ferilli che immagino non sia stata proprio gratis).
No no avoglia, e poi mettici pure che fanno sensazione gruppi di persone vestiti tutti uguali che vanno tutti nello stesso posto, gli altri si chiedono cosa stia succedendo e creano un'atmosfera assolutamente "instagrammabile" per i social dell'azienda.
Un pò come alle convention di fumetti, dove entri gratis (o paghi di meno) se sei mascherato da qualcosa: una convention di tutta gente mascherata da molto più l'idea di una cosa riuscita piuttosto che gente scazzata vestita ognuno come gli pare. Praticamente investono per farti fare da mascotte!
Nei miei anni in comunicazione visiva per la pubblicità (paura solo a ricordarli) ho imparato roba del genere.
Poi se nello specifico il titolare vuole usare la sua azienda per vedere gente in mutande allora sono problemi suoi :)

 

@Gigetto se posso permettermi di raccontare questa storiella che sentii anni fa. Un giornalista domanda al direttore di una grande azienda leader del mercato: la sua azienda è conosciuta da tutti, è diventata leader mondiale, perché continuate a fare pubblicità da tutte le parti? Il direttore risponde: perché vogliamo rimanere leader mondiale. Significa anche che i pubblicitari devono inventarsi metodi anche stupidi per far aumentare i guadagni del cliente, giusto?

Risposta scelta dall'autore della domanda
2 Utilità

La penso come MastroN64, lo farei solo se non ci fosse da rendersi ridicoli e con poca ressa. Quando mi capita di vedere servizi del genere al tg mi viene da riflettere sulla mentalità delle persone.

Risposta scelta dall'autore della domanda
1 Utilità

Dipende quanto il gioco vale la candela. E' semplicemente una questione di priorità, interesse, stimoli. Ad esempio, gli all you can eat. In teoria sono convenienti, ma nessuno ti dice che le bevande sono a parte.

Risposta scelta dall'autore della domanda
1 Utilità

Discorso molto ampio a parer mio. Il marketing che descrivi ha un nome specifico ( loyalty) ed ha lo scopo di fare consumare prodotti anche in base ai contratti che sto strappano ai produttori. Schede fedeltà, punti premio, scontistica , disposizione della merce all interno degli store, sono studiati anche attraverso il tracciamento del carrello della spesa, che ha montato un GPS. Gli spazi espositivi hanno costi diversi a seconda delle rotte più praticate dai carrelli, i prodotti ad alto budget per i diritti degli store , hanno una esposizione privilegiata.
È una materia molto ampia e che nasconde dei retroscena orwelliani.

Opinione. Cosa ne pensate di tecniche di marketing che tendono a premiare il cliente che si comporta in una determinata maniera?