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righin

ha scritto una recensione su Final Fantasy XIV: Dawntrail

Cover Final Fantasy XIV: Dawntrail per PS5

Altra espansione per FFXIV, altro 10 facile facile.
Ero pronto a tutta una digressione sul come tutti coloro che accusano Dawntrail di non essere ispirata come Shadowbringers o Endwalker siano dei totali deficienti, perchè paragonare la parte finale di un arco narrativo a una espansione che dovrebbe cominciare da 0 una nuova storia sarebbe come dire che la prima puntata di una nuova stagione di una serie TV sia brutta in quanto meno epica dell'ultima puntata della stagione precedente.
Dawntrail dovrebbe essere vissuto come un altro A Realm Reborn: un nuovo inizio dove normalmente le cose prima di prendere delle pieghe epiche avranno bisogno di altre espansioni, altri mesi, altri anni.

Questo discorso è valido se non si arriva nemmeno a metà dell'espansione.
Dawntrail doveva essere una vacanza estiva, una espansione di stacco mentale dopo due stagioni di apocalisse, guerre e depressione. Una specie di caccia al tesoro ai caraibi.
A Yoshida però piace trollare, e come accaduto in Endwalker, tutto ciò che succede da più o meno la metà del gioco in poi era totalmente inedito e non noto, nonché minimamente prevedibile dal materiale promozionale mostrato.
FFXIV si transforma, inizia una piega malata, un po' all Black Mirror, condita con un po' di Nier.
Si susseguono 2-3 colpi di scena che cambiano non solo il setting degli eventi, ma pure le tematiche affrontate: il tema principale diventa l'accettazione della morte.
Qua con un grandissimo colpo di genio, che spero venga colto dai giocatori: i rimandi a Final Fantasy IX finalmente hanno una spiegazione, e tutto inizia a tornare. In FFIX l'accettazione della morte è uno dei temi centrali della trama (nonchè incarnata nell'ultimo boss), qua in Dawntrail invece è la non accettazione della morte ad essere protagonista della seconda metà del titolo. Ed ecco che questo parallelismo "al contrario" ci mette anche nei panni di una ambientazione che è sì FFIX, ma un FFIX distopico, distorto, in cui la non accettazione della morte ha generato un loop senza uscita che riguarda intelligenze artificiali, mantenimento di memorie e reincarnazioni di anime.

Un, secondo me, totale capolavoro concettuale e bellissima dedica a quello che è forse tra i 2-3 capitoli migliori tra i FF offline.

Passando a lati meno filosofici di questa "recensione" fuffa (la trama principale della 7.0 sarà forse un 10% di tutto Dawntrail):
Lato musica: miglior gioco mai fatto.
Lato upgrade grafico: top.
Lato gameplay: ottimi sviluppi delle poche classi che ho provato.
Lato doppiaggio: doppiaggi in inglese fatti molto bene, con anche diversi accenti a seconda delle varie razze di personaggi.
Lato meccaniche dei boss: finalmente meccaniche nuove, e molti meno ricicli.

Dawntrail è appena iniziato, e ne avremo per almeno due anni e mezzo.
FFXIV può continuare ad essere il protagonista assoluto di tutta l'economia e del marketing di Square Enix, e quasi unico titolo che vale il mo tempo.

10

Voto assegnato da righin
Media utenti: 10

righin

ha scritto una recensione su Ratchet & Clank: Rift Apart

Cover Ratchet & Clank: Rift Apart per PS5

Iniziato come un “passatempo” aspettando FFXIV 7.0 (FFVII rebirth è troppo stupido) dopo anni di mia lontananza dalla saga (ero un fan del 3). Si è rivelato uno dei capitoli più divertenti, con anche una giusta dose di difficoltà.
Penso che avere una ps5 e non giocarci sia davvero uno spreco.

righin
Cover Final Fantasy VII Remake Intergrade per PS5

Do alla versione PS5 qualche voto in più rispetto all'originale (ho rigiocato completamente anche il gioco base) per due motivi:
- L'episodio di Yuffie è leggero e con stile sicuramente meno epico, ma molto ben fatto come contenuti e soprattutto gameplay.
- Comunque rigiocandolo dopo aver "metabolizzato" la trama e non vivendolo più come "remake" risulta minore la componente di rigetto.
Il resto già era ottimo nella versione PS4 (gameplay, filmati, effetto nostalgia).
Un difetto molto impattante sull'esperienza generale è l'eccessiva ripetitività di quasi tutti i "dungeon".

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