Racconti di Caccia #27: PlayStationBit intervista mauror59
Nuovo mese, nuova intervista! Bentornati in Racconti di Caccia, giunto all'episodio #27: PlayStationBit intervista mauror59.
Per chi non ne fosse a conoscenza, PlayStationBit è stato e sarà sempre il punto di riferimento per tutti i cacciatori di trofei italiani. Grazie alle più complete ed esclusive guide presenti sul forum e al gruppo Facebook, a cui si aggiungono le tempestive notizie e recensioni sul sito, ci siamo ritagliati un posto nel cuore dei videogiocatori più appassionati. Proprio per questo, il vostro aiuto è diventato altrettanto fondamentale. Grazie a pareri, opinioni, suggerimenti, ma anche solo a domande che stimolano la ricerca di nuove strategie di conquista dei trofei, possiamo arricchire sempre più i walkthrough che accompagnano tutti i gamer lungo la strada verso il prossimo Platino.
Così, per ringraziarvi, abbiamo pensato d'inaugurare la nuovissima rubrica dei Racconti di Caccia. A ogni appuntamento intervisteremo un cacciatore scelto casualmente tra tutti coloro che postano sul gruppo Facebook o sul forum la conquista di un trofeo di Platino particolarmente complesso, oppure interessante, o ancora di un gioco recentissimo. Continuate a scrivere e la prossima volta potreste essere nostri ospiti!
Riprendiamo la rubrica con l'amico mauror59, alias Nicolò, il cui legame con PlayStationBit è forte da moltissimo tempo. Il nostro ospite ha 28 anni e vive a Pavia. Non dimenticate di recuperare tutte le precedenti interviste!
Classifica italiana dei Cacciatori di Trofei
Ciao e grazie per la disponibilità a questa intervista. Dal tuo profilo si possono apprezzare oltre 190 platini al momento, vuoi parlarci brevemente dell'ultimo gioco che hai platinato?
Ciao e grazie per la possibilità! Il mio ultimo platino è stato A Fisherman's Tale. Un puzzle per VR che gioca tutto sulla prospettiva in modo simile a quanto visto in Maquette. Dobbiamo quindi passare gli oggetti da un mondo “grande” ad uno “piccolo” per cambiarne le dimensioni e risolvere gli enigmi. Il VR rende tutto più divertente grazie alla possibilità di prendere gli oggetti e interagire direttamente con essi. Il platino è molto accessibile e anche abbastanza veloce, soprattutto se si segue una guida per i collezionabili.
Il VR è una piattaforma che apprezzo molto e inaspettatamente piena di piccoli titoli che nella loro semplicità sanno divertire e non poco.
Ti definiresti un cacciatore di trofei in senso lato, visto che hai oltre quattordicimila coppe accumulate o vedi i trofei come un effetto collaterale del gaming moderno, data la tua quantità relativamente bassa di platini? Infatti dal tuo profilo PlayStation Network si possono vedere la bellezza di 665 giochi iniziati, ma solamente 216 completati. Come mai questa scelta inusuale di lasciare gran parte dei titoli, quasi il 50%, incompleta?
Più che cacciatore di trofei mi definirei più appassionato di trofei. Mi piacciono, mi danno soddisfazione ma non ne ho mai fatta una malattia. Li ho sempre visti come un ottimo modo per vivere il gioco più a fondo, spingermi a vedere o fare cose che altrimenti avrei ignorato e in generale un modo per divertirmi maggiormente mentre gioco. Proprio per questo motivo però, appena percepisco che questi mi portano a fare cose che non reputo divertenti o che considero una perdita di tempo perdo immediatamente ogni interesse.
I trofei incriminati sono solitamente quelli che richiedono di rigiocare il titolo più volte. Anche quelli che rendono il gioco stressante con richieste estremamente complicate o lunghe con conseguenti boost/grind o farm di qualsiasi tipo.
Avendo un backlog ormai ingestibile che conto in centinaia di giochi preferisco in questi casi risparmiare tempo e non stressarmi. Mi limito a finire il gioco e a raccogliere nel caso i trofei che posso per poi passare a giocare qualcos'altro.
Scelta sicuramente poco popolare ma che mette il divertimento, o almeno la mia versione di esso, al primo posto. Discorso simile anche per i giochi in sé, da qui il motivo di diversi titoli lasciati a metà.
Ai nostri lettori non sfuggirà il fatto che la maggior parte della tua infinita lista di giochi è composta da titoli non propriamente definibili noti, anzi. Moltissimi di questi sono piccoli indie e alcuni sono così di nicchia che forse solo tu e gli sviluppatori li conoscete. A cosa devi questa particolare predilezione per i giochi ricercati?
Il tutto nasce dal mio essere collezionista e dalla mia malsana passione per i giochi strani e particolari. Avendoli a disposizione, un po' per curiosità, un po' per scherzo, un po' per portare recensioni nei miei gruppi ho cominciato a provarli e… mi ci sono appassionato. Questo perché i giochi in questione permettono di vivere esperienze spesso fuori dal comune, nel bene e nel male. Alcuni sono state ottime sorprese, altri così brutti che probabilmente non li dimenticherò mai, altri ancora solo…unici, talmente strani da essere comunque memorabili. Soprattutto nelle ultime due generazioni di console il panorama indie è un parco giochi di piccoli sviluppatori con la voglia di sperimentare e portare qualcosa di diverso dai soliti canoni del mercato.
Collegandoci alla domanda precedente, notiamo un numero chiaramente basso di produzioni tripla A. Ci sono però delle eccezioni clamorose, come Cyberpunk 2077 e Horizon Forbidden West. Quale è, in generale, la tua opinione sulle produzioni tripla A?
Senza ombra di dubbio mi piacciono e molto ma nell'ultimo periodo mi sono ritrovato a metterli più da parte per due principali motivazioni:
La prima è la durata. La tendenza di queste grandi produzioni è di offrire esperienze sempre più durature mentre io sto sempre più prediligendo esperienze più brevi a causa di un tempo libero per giocare sempre più limitato ed un backlog costantemente in crescita. Giocare titoli che durano una manciata di ore mi permette di sfoltire più velocemente gli arretrati e allo stesso tempo di non “uccidermi” la voglia di giocare ad un determinato gioco trascinandomelo per settimane o mesi.
La seconda è che per qualche motivo sono diventato estremamente critico e spesso insofferente nei loro confronti. Sarà che sono ormai così abituato a provare qualcosa di “diverso” e concentrato che spesso quando guardo una produzione tripla A al di là di un comparto tecnico strabiliante vedo giochi spesso molto simili, quasi fatti con lo stampino per costruzione e meccaniche e fatti con meno anima. Cosa che capisco, dovendo piacere a tutti spesso non si spingono a proporre qualcosa di realmente nuovo o diverso e rimangono ancorati a standard ben consolidati limitandosi al massimo a perfezionarli.
Questo ovviamente non vale per tutti le grandi produzioni, anzi, ma colpisce molto un genere che ho sempre amato, quello degli open world. Horizon Forbidden West grande portabandiera di questo mio punto di vista. Mentre ho amato il primo mi sono ritrovato ad essere annoiato a morte da questo secondo capitolo a causa di una storia e personaggi generici e senza mordente e un generale senso di già visto, già fatto.
Detto questo ho comunque amato giochi come The Witcher 3: Wild Hunt, Cyberpunk 2077, The Last Of Us Parte II, Ghost of Tsushima e God of War che considero tra i migliori di queste ultime due gen.
Che tipo di giocatore sei? Come ti definiresti in base ai generi che giochi e all'approccio verso la caccia al Platino?
Come direbbe il buon Paolino “un giocatore arcano”. A parte JRPG, visual novel giapponesi e (spesso ma non sempre) sportivi gioco tutto senza soluzione di continuità in base a quello che mi va. Da giochi 100% gameplay a giochi 100% storia passando per tripla A canonici a indie di super nicchia. Ma anche da titoli bellissimi ad altri orribili che gioco proprio con l'intenzione di vedere quanto in basso si possa andare.
Uguale per i trofei. Passo da giochi per cui posso metterci anche parecchio impegno per portare a casa il platino ad altri che pur richiedendomi le stesse cose e lo stesso effort lascio a metà per mancanza di voglia o interesse.
Qual è il tuo approccio all'acquisto dei giochi? Acquisti alla cieca o ti informi prima?
Mi informo leggendo recensioni e guardando dei gameplay. Quello che però tendo a fare è seguire il mio istinto e se un gioco mi interessa lo prendo anche a prescindere dalle brutte opinioni che questo si porta dietro. Stesso discorso per altri che nonostante critica e pubblico ne siano entusiasti se non mi ispirano possono rimanere sulla mensola, fisica o virtuale che sia.
Vediamo che hai di recente giocato (e platinato) alcuni titoli su PlayStation 3. Nella fattispecie di tratta di Dante's Inferno e di Barbie Salvataggio Cuccioli. Sappiamo inoltre che tu sei un impressionante conoscitore dei titoli PlayStation 3, tanto che ne gestisci una pagina legata al collezionismo e tu stesso sei un collezionista tra i più importanti in Italia. Quale è il tuo rapporto con questa console e da dove nasce la passione per il collezionismo?
Grazie per considerarmi uno dei collezionisti più importanti in italia per questa console!
Nonostante abbia avuto anche PS1, PS2 e un Gameboy è stata la console con cui sono effettivamente cresciuto e con cui è cresciuto anche il mio amore e interesse verso questo medium. Ho inizialmente cominciato post uscita ps4 recuperando a spicci i vari giochi che avrei sempre voluto giocare ma per mille motivi ho lasciato indietro. Dopo varie vicissitudini sono poi capitato in una community di pazzi che mi ha accolto e beh… traviato ahah.
Al momento, con PS3 ho praticamente tutto ciò che mi interessa e quindi ho avuto la pessima idea di cominciare a fare lo stesso per ps4.
Quali sono i titoli che attendi di più per la fine di quest'anno o per l'anno prossimo, e perché?
Il remake di Star Wars Kotor, Vampire: The Masquerade Bloodlines 2, Forespoken, Hollow Knight Silksong e ci butterei anche Hogwarts Legacy.
I primi due perché sono rispettivamente il remake e il seguito di due perle, Forespoken perché pare il primo vero AAA per current gen, silk song perché finalmente mi porterebbe a rigiocare e riprendere in mano quel piccolo capolavoro di Hollow Knight che a causa di un semi burnout avuto mentre lo stavo giocando ho abbandonato e mai più ripreso in mano e hogwards… non lo so nemmeno io. Pur non essendo per niente fanatico di Harry Potter ha suscitato il mio interesse.
A parte questi poi una quantità impossibile di piccoli indie che non sto nemmeno a nominare.
Credi che i trofei abbiano influenzato o cambiato il tuo modo di giocare oppure sono solo una soddisfazione aggiuntiva che ti fa piacere ottenere?
Sicuramente hanno modificato il mio modo di giocare in quanto ho sempre un occhio di riguardo per loro ma reputo di aver preso solo le parti migliori per il mio modo di giocare.
A inizio anno ho provato a fare qualche gioco +1 comprando un bundle di 6 di questi platini a pagamento per poco più di 2 euro per provare l'ebrezza di platinare in serie e vedere il numerino sul mio profilo aumentare velocemente. Quello che ho ottenuto è che una volta fatti l'unica cosa che ho pensato è di aver buttato 2 euro e spicci e un'ora del mio tempo. La corsa al +1 non fa per me e quello che c'è nel mio profilo, serie My Name is Mayo e altre amenità varie comprese, è stato preso e giocato per qualche mio malato ragionamento o curiosità che esula il mero platino.
Per concludere, alcune domande flash…
- Prima i giochi o prima i trofei?
- Giochi senza dubbio.
- Battle royale sì o battle royale no?
- No.
- Fisico o digitale?
- Avendo sfondato il muro dei 1000 titoli in collezione non fatico a dire Fisico. Digitale solo quando l'offerta è assolutamente irrinunciabile o per i giochi che esistono solo in questo formato.
- FIFA o PES?
- Non mi piace il calcio quindi nessuno dei due.
- CoD o Battlefield?
- Campagna di COD ma multiplayer di Battlefield.
- Trama o gameplay?
- Trama senza dubbio!
Grazie ancora e alla prossima, se vorrai!
Grazie a voi per il tempo e lo spazio dedicatomi! Alla prossima!

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Mad_dog
Grazie dello spazio concessomi!