Frank e Drake – Recensione speedrun

Mattinieri o nottambuli, il sorgere del sole o il calare della sera; i due contrasti più elementari e tra quelli più per antonomasia dividono e uniscono chiunque, così come Frank e Drake. Il protagonista della recensione Speedrun odierna, sviluppata da Appnormals e pubblicata da Chorus Worldwide, è in realtà doppio, in virtù dei suoi due personaggi principali, giocando proprio sulle loro differenze e sui loro possibili punti in comune.

Due inquilini, due mondi diversi

Frank lavora come custode in un condominio, occupandosi principalmente della manutenzione dello stabile. Solitario e taciturno, il ragazzo sfoga piuttosto i suoi pensieri in un diario personale e non accetta l'idea che a breve avrà un nuovo coinquilino. Drake è apparentemente sicuro di sé e ha un'allergia alla luce solare (al punto da richiedere al primo di oscurargli la finestra della camera), motivo per cui si è trovato un impiego notturno.

È chiaro il motivo per cui la barra posta a simbolo del loro rapporto scenda in maniera quasi ingiusta sulle prime, costretti (o no?) i due a dialogare tramite post-it. Così come è certo che il loro legame si rafforzerà nel corso di un'avventura che vira verso il paranormale in modo funzionale allo scenario generale, a patto di passare attraverso un incipit compassato; Appnormals ha realizzato la propria versione contemporanea di Frankestein (Frank) e Dracula (Drake), una trovata originale quanto ben confezionata che incuriosirà i giocatori fino ai titoli di coda.

Punta e clicca l'enigma

Se l'incedere narrativo trova un buon equilibrio tra frangenti più o meno lenti, il modo di fare punta e clicca di Frank e Drake è lineare e ingessato, nella misura in cui gli elementi con i quali interagire sono in media un paio per schermata, ma risultano poco leggibili; ancora, scovato e toccato un oggetto sarà obbligatorio capire e svolgere l'eventuale puzzle al fine di tornare sui propri passi.

Ciò è dipeso dal sistema di scelte multiple che caratterizza il gioco per la maggior parte, con una serie di ramificazioni (dettate da decisioni banali all'apparenza come propendere per il cinema, per una birra o ancora per il teatro o altro nel proprio tempo libero) ben congegnate che donano una certa rigiocabilità.

Al netto di qualche nota stonata, come la richiesta di premere un tasto per camminare, quando si sarebbe potuto ottenere un ritmo di forse maggiore impatto con delle sole scene filmate, gli enigmi e i mini giochi sono vari e riusciti.

Fotogrammi di spicco

La tecnica del rotoscopio riesce a infondere una personalità unica a Frank e Drake, forte di 5.000 fotogrammi di animazione tracciati su riferimenti filmati nel mondo reale; tanto l'uno quanto l'altro si spostano in modo sempre fluido, aumentando il coinvolgimento tra il giocatore e l'avatar.

L'effetto del rotoscopio coinvolge gli ambienti, impreziosendoli con dei movimenti naturali che, uniti alla colonna sonora, sembrano andare a ritmo di musica. Da segnalare la totale assenza della lingua italiana, unita a una cospicua mole di testi in inglese per la quale è richiesta una conoscenza non troppo approfondita della stessa.

Trofeisticamente parlando: una storia, tanti finali da scoprire

Ricordate quando parlavamo di rigiocabilità e scelte da compiere? Il team di sviluppo è desideroso di farvi conoscere tutte le sfumature da loro preparate, al punto che i 7 trofei d'oro presenti sono quasi tutti dedicati ai finali disponibili. Sommateli ai 6 di bronzo, ai 10 d'argento più incentrati sui puzzle e all'agognato Platino per un totale di 24 trofei consigliati per una caccia non troppo sfidante. Il consiglio è come di consueto di tenere accanto la lista ai trofei passando dal forum PlayStation Bit.

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