Battlefield 6 – Recensione
Dopo diversi anni d'attesa possiamo finalmente dirlo: Battlefield è tornato! Il sesto capitolo della saga sparatutto che ha conquistato tanti giocatori ha finalmente un degno capitolo da giocare, ci sono ancora dei problemi e delle cose da sistemare, ma la nuova direzione è davvero promettetene. I nuovi Battlefield Studios, creati ad hoc per questo titolo, già dai primi minuti mostrano i muscoli, tra scenari colossali, macerie che si sbriciolano e soldati che corrono in tutte le direzioni. L'atmosfera è quella di un conflitto moderno e caotico, dove la tecnologia e la brutalità si intrecciano. È la formula classica della saga, ma con una cura che non si vedeva da tempo.
Un mondo allo sbando
La campagna di Battlefield 6 ci porta in un futuro vicino, dove il pianeta è minacciato da un nuovo esercito, PAX armata. Intrighi internazionali e l'incombente possibilità di distruzione di massa fanno da cornice alle varie missioni che si svolgeranno. Il capo dei nemici è rappresentato da un ex marine di nome Kincaid, che col suo piano diabolico sta cercando di mettere il mondo sottosopra. Ma sarà davvero solo lui il motore di queste nefande azioni? Per scoprirlo dovremo arrivare alla fine della storia…
La modalità campagna, pur non essendo il centro dell'esperienza, offre una storia più strutturata rispetto al passato. Ogni missione è vissuta dal punto di vista di un personaggio diverso: interpreteremo a turno i vari ruoli presenti nella squadra. La campagna dura il giusto (circa sei ore), senza allungarsi inutilmente, e serve soprattutto a far prendere confidenza con il sistema di armi, veicoli e gadget. È un buon antipasto prima del piatto forte: il multiplayer.
Guerra senza confini
La parte più attesa di questa produzione è senza dubbio il lato multiplayer e dobbiamo dire che i nuovi sviluppatori hanno fatto cose ottime. Non per niente il capo sviluppatore è Vince Zampella: se non vi suona familiare il nome sappiate che è stato il fondatore di Respawn Entertainment, praticamente una garanzia. Sotto la sua guida Battlefield 6 si è rinnovato, risultando pad alla mano incredibilmente divertente. Le armi rispondono con precisione, e il feedback del DualSense è straordinario: si sente la differenza tra un fucile leggero e uno d'assalto, tra un colpo secco e un'esplosione ravvicinata.

Anche le classi che possiamo scegliere di impersonare sono state valorizzate e ognuna ha il suo peso nel gioco. Inoltre i veicoli e vari gadget presenti si armonizzano bene e rendono vario l'approccio che possiamo attuare. Anche le diverse mappe sono pensate per favorire tattiche di guerra diverse, dall'assalto frontale al gioco di squadra, e il level design spinge a collaborare con i compagni piuttosto che agire in solitaria. Ogni scontro diventa un piccolo spettacolo, tra palazzi che crollano, veicoli in fiamme e fumo che offusca la vista.
Nella nostra prova i server si sono dimostrati stabili e capaci di reggere l'imponente afflusso di giocatori, pensate che alcune volte abbiamo dovuto aspettare in coda il nostro turno. Pochi minuti di attesa per lanciarci nelle sfide che il gioco ci lancia. Sono presenti diverse modalità di competizione, dal classico “uccidi tutto ciò che si muove” al più tattico conquista e difendi o diversi altri, insomma, ce ne son per tutti i gusti.
Nonostante la solidità del gameplay, Battlefield 6 non è però esente da difetti. Alcune mappe risultano sbilanciate, con zone troppo ampie in cui saremo bersagli facili, e il bilanciamento delle armi necessita ancora di qualche intervento. Ci sono fucili troppo efficaci rispetto ad altri, e certe classi sembrano avvantaggiate. Battlefield Studios ha già promesso aggiornamenti frequenti e, se manterrà questa linea, il gioco potrà solo migliorare col tempo

Un'esplosione fantastica
A livello tecnico Battlefield 6 combatte benissimo, si distingue per la grafica eccezionale e tutto quello che vi gira intorno. Effetti di luce e particellari riproducono fedelmente la realtà di un conflitto e la distruzione ambientale non ha rivali. Ogni edificio può crollare, ogni albero può bruciare, ogni detrito può finire addosso a un giocatore. È vero che durante la campagna abbiamo notato qualche piccolo glitch e bug ma nulla che possa far distogliere lo sguardo dallo schermo.
Anche il comparto audio non è da meno: il suono dei proiettili che fischiano, il frastuono delle esplosioni, la voce dei compagni che urlano ordini: tutto contribuisce a un'immersione totale. Come tutti gli FPS multiplayer, anche Battlefield 6 si dovrebbe giocare con le cuffie 3D ed è in questa situazione che il gioco da il meglio di sé. Questo gioco non è adatto ai deboli di cuore. La campagna inoltre è doppiata in italiano, il che è sempre una cosa gradita e ormai rara.
Trofeisticamente parlando: una guerra da vincere
Per ottenere il Platino di Battlefield 6 conviene partire dalla campagna, raccogliendo da subito tutti i collezionabili e completando le missioni con gli obiettivi opzionali, così da evitare di rigiocarle. Il grosso della sfida è nel multiplayer, dove uccisioni, rianimazioni, distruzione di veicoli e cattura degli obiettivi sono requisiti fondamentali. Conviene specializzarsi in più classi per sbloccare le ricompense legate ai ruoli e sfruttare una squadra organizzata per accelerare i progressi. Nelle fasi finali controllate la lista trofei nel nostro forum e recuperate ciò che vi manca in partite più tranquille o personalizzate. Con un po' di metodo e costanza il Platino arriverà, rendendo la vostra esperienza sul campo di battaglia davvero completa.
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