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Su Akio

Mi piace scrivere recensioni, sono appassionato di doppiaggio e videogiochi, studio traduzione e scrivo per Gamesailors.it

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Akio
Cover Grand Theft Auto IV: Episodes From Liberty City per PC

Due espansioni di GTA IV di tutto rispetto!

GTA IV è il mio secondo titolo preferito della serie Rockstar.
Un po' perché mi piace un sacco Niko Bellic, un po' perché apprezzo tanto il realismo raggiunto da questo titolo.

Ebbene, nonostante siano passati 3 anni da quando ho finito il gioco base, è rimasto fino ad oggi un conto in sospeso: Episodes from Liberty City.
DLC standalone che all'epoca uscì su PC grazie all'ausilio del tremendo Games for Windows, ricordo distintamente la soddisfazione di averlo provato a giocare su PC più di 10 anni fa.
Oggi ho recuperato questi due DLC grazie alla Complete Edition di GTA IV, su Steam Deck.

Giocare GTA IV su portatile ha un che di unico, soprattutto perché gira davvero bene. Non ha per niente sfigurato rispetto all'esperienza normale su PC, e posso dirlo con discreta certezza.

In ogni caso, le storie di Episodes from Liberty City sono due:
- la prima segue Johnny Klebitz e i suoi disastri nel cercare di tenere unito il suo chapter di biker appartenenti alla grande famiglia dei Lost and Damned
- la seconda segue il buttafuori Louis Lopez e i suoi disastri nel cercare di tenere aperto il night club del suo socio e amico, Tony Prince, per gli amici Gay Tony.

Trovo che The Ballad of Gay Tony sia la storia migliore, in primis perché ha un'estetica e una scelta stilistica molto diversa rispetto a GTA IV, in secondo luogo perché i personaggi sono di gran lunga più interessanti e meglio scritti.
Senza dilungarmi troppo, consiglio questi due DLC a chiunque abbia apprezzato GTA IV e voglia ancora qualcosina in più. Le storie di questi due personaggi si mescolano davvero bene a quella di Niko, a tal punto che, nonostante non abbia giocato nei suoi panni, non ne ho comunque sentito la mancanza.

Akio

ha scritto una recensione su Red Dead Redemption

Cover Red Dead Redemption per Xbox 360

Uno strano gioco Rockstar che mi è piaciuto molto.

E' difficile usare le parole giuste per descrivere in maniera concisa cosa mi abbia lasciato Red Dead Redemption.
Penso che mi concentrerò su due macro-paragrafi: uno di contro e uno di pro. Altrimenti diventa un poutpourri assurdo.

I CONTRO
Red Dead Redemption è stato indubbiamente sviluppato senza tutti i fronzoli tipici di altri titoli Rockstar come GTA, eppure è stato pioniere di tante meccaniche ancora oggi presenti nei giochi della compagnia.
In primis gli eventi casuali, poi le missioni secondarie con gli sconosciuti.
Entrambe sono molto interessanti, però trovo che a lungo andare stanchino molto e rallentino inutilmente il ritmo del gioco, che di base è già molto lento.
Eventi casuali e sconosciuti a parte, che servono a mio avviso specialmente nelle prime ore di gioco, ho trovato il gameplay generalmente legnoso. Mi sembrava di giocare una strana versione di Bully o GTA San Andreas, per intenderci, ma con i cavalli e le armi da fuoco agè.
La storia ingrana subito, ma trovo che la sezione da metà a 3/4 del gioco sia davvero lenta e a tratti noiosa, talmente tanto che mi sono spesso chiesto come mai tutte le missioni di una certa area cominciassero e finissero allo stesso modo.

Da un lato il gioco mi ha comunque soddisfatto, nonostante la sua complessiva legnosità, dall'altro ho dovuto bisticciare un bel po' con i comandi per farmeli scendere.
E anche adesso, a gioco finito, trovo che alcune cose non tornino.

I PRO
La storia di John Marston è davvero bella e coinvolgente, soprattutto nelle battute iniziali e finali. Sono per me i momenti migliori del gioco, e paradossalmente sono i momenti in cui non si costella il fantastico world design con un continuo spara-spara. La parte più bella di RDR è l'ambientazione: realistica, viva e piena di piccoli eventi davvero interessanti e divertenti.
Lo shooting richiede un po' di pratica, così come il Dead-Eye, ma una volta ingranata la marcia diventa estremamente piacevole.

Red Dead Redemption sente il peso dell'età soprattutto nel gameplay, che complessivamente non trovo invecchiato particolarmente bene. GTA IV fa una figura decisamente migliore, ma questo non implica che Red Dead Redemption sia un brutto gioco. Anzi, trovo che sia riuscito a fare tantissimo con molto poco, e questo non può far altro che spiegare in maniera plausibile l'enorme successo del suo seguito/prequel, Red Dead Redemption 2.

E' stata una bella esperienza, mi ha divertito abbastanza e penso non me ne dimenticherò facilmente.

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