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FedeLic

ha scritto una recensione su The Medium

Cover The Medium per PC

The Medium: vivere tra due mondi

L’ho iniziato quasi per caso, per curiosità più che altro, e dopo i primi minuti di gioco mi aveva già preso.

Per fare un paragone, per quel poco che li ho giocati, mi ha ricordato i Silent Hill (Akira yamaoka è uno dei compositore della colonna sonora) in quanto a scelta della visuale di gioco e meccaniche di gameplay, ovviamente con le dovute differenza, non sono giochi sovrapponibili. Si fanno due cose essenzialmente, si risolvono enigmi e si scappa da un’entità sovrannaturale, ed è proprio questa seconda parte ad essere, secondo me, quella meno riuscita.

Ho trovato ben fatto tutto ciò che concerne il comparto artistico, ho apprezzato la colonna sonora e le ambientazioni di entrambi i mondi, anche se devo dire che in alcuni momenti i modelli dei personaggi non mi sono sembrati molto convincenti.

Ricade nella categoria degli Horror ma, per quanto mi riguarda, non è mai riuscito a trasmettermi tutta quella serie di emozioni tipiche che un titolo Horror dovrebbe scaturire durante tutto l'arco narrativo.

In conclusione, è un titolo che ho apprezzato molto per la sua storia e per il suo comparto artistico, e che probabilmente rigiocherei volentieri tra qualche tempo.

Lo consiglierei a chi ama seguire una storia, o per chi è abituato a giochi con enigmi.

FedeLic

ha scritto una recensione su The Witcher 3: Wild Hunt

Cover The Witcher 3: Wild Hunt per PC

Ho recuperato questo titolo solo ora, e devo dire che mi è piaciuto davvero tanto, eccezion fatta per qualche difetto che dirò tra poco, ma vorrei andare con ordine. Non ho intenzione di dilungarmi molto, quindi scriverò lo stretto necessario, ma se a qualcuno interessa parlarne potremmo approfondire l'argomento

Vorrei parlare prima di tutto della storia, non per descriverla perché non credo ce ne sia bisogno dato che te ognuno si crea la propria in base alle scelte, ma per lodare gli sforzi che ha fatto CDProjekt per renderla tale, così complessa e profonda, piena di missioni secondarie e di cose da fare (Io sono andato dritto per la mia strada facendo poche secondarie e l'ho finito più o meno con una trentina di ore).
Tecnicamente il gioco rende molto bene, l'ho giocato con una 960 in full HD con le impostazioni consigliate da Nvidia e andava su una media di 45 frame, con dei rarissimi cali a 30 nelle fasi frenetiche, mi sarà capitato una volta o due. Peccato per alcuni bug e compenetrazioni infelici con i modelli di alcuni personaggi con gli oggetti di scena.
Per quanto concerne il gameplay non ho davvero nulla da dire, Ho apprezzato lo sviluppo di Geralt al quale possiamo assegnare punti abilità a piacimento, personalizzando così il nostro modo di giocare. Ma devo fare un piccolo appunto alla lentezza del gioco, ho trovato un pò frustrante il tempo di risposta di Geralt, e questo non mi ha fatto apprezzare molto i combattimenti soprattutto nelle prime fasi di gioco, poi ci fai l'abitudine ma comunque a me il senso di fastidio resta.

FedeLic

ha scritto una recensione su Sekiro: Shadows Die Twice

Cover Sekiro: Shadows Die Twice per PS4

Molto bello, anche se con qualche difetto

Tecnica

Avendo giocato su PS4 standard posso dire di ritenermi perlopiù soddisfatto, se bene ci siano alcuni problemi tecnici il gioco risulta nell’insieme godibile. Vorrei partire facendo i complimenti per le animazioni che sono davvero spettacolari, bellissime da vedere. I combattimenti risulteranno molto fluidi e divertenti una volta presa la mano con i controlli del gioco. La colonna sonora non è da meno, molto bella e calzante ma personalmente non mi è rimasto impresso un pezzo in particolare, non ce n’è uno iconico per me, come lo è stato il Main Theme di Dark Souls 3, o nel più recente Death Stranding “Don’t be so serious”. Ci sono poi alcune incorrettezze o mancanze tecniche che non me l’hanno fatto apprezzare a pieno. Il primo punto fra tutti, la mancanza dei 60 fps che secondo me in un gioco come questo possono fare la differenza nel gameplay, avrei preferito un minor dettaglio magari, ma più fluidità. Nonostante il gioco si aggiri sempre sui 30 fps, alcune volte non riesce a mantenerli, scendendo talvolta sotto la soglia minima dei 24, anche se sono davvero dei casi rari che ho notato all’incirca due volte in 60 ore di gioco. Segnalo solo un caso eclatante, nel quale erano presenti così tanti nemici da rendere difficile il rendering delle loro animazioni che quindi risultavano scattoso. La telecamera, come nei precedenti lavori del team, è leggermente migliorata, ma continua ad essere un problema negli scontri veloci e in spazi stretti, nei quali talvolta si rischia di perdere di vista il combattimento. Lo stesso vale per il Lock dei nemici, non sempre preciso, in alcuni momenti tende a perdersi, a me è capitato diverse volte nelle boss fight di perdere di vista il nemico e di non poter reagire. Un ultimo appunto che mi sento di fare è sull’input lag che mi è parso di sentire durante le mie partite, e cercando in rete sui Forum e sentendo altri pareri, sembra che non sia stato l’unico a riscontrarlo. Nulla di insuperabile sia chiaro, ma può dar fastidio in un gioco molto veloce come Sekiro.

Gameplay
Il sistema di combattimento è sicuramente uno dei più divertenti e soddisfacenti che abbia avuto modo di provare fin’ora, molto più di un Dark Souls. Questo è dato dal fatto che il gioco è fortemente Skill-based, si possono acquisire le abilità attraverso dei punti esperienza che prenderemo dai nemici caduti. Queste abilità potranno essere delle abilità latenti, e quindi sempre attive, attacchi che potranno essere equipaggiati dal menù, ed altre abilità che potranno essere attivate in combattimento, una delle più utili a mio parere è il Mikiri Counter, che ti permette di parare l’attacco nemico e destabilizzarne la postura. La postura è un elemento fondamentale del gameplay, che si tratti della vostra e di quella nemica, è importante tenerla sempre sotto controllo. Attraverso attacchi e deflessioni (Parry) romperete la guardia nemica permettendovi quindi un colpo per finire l’avversario. Il parry essendo un elemento cardine del gioco è fatto molto bene a differenza dei Souls, nei quali non sempre si riusciva a capire l’effettivo funzionamento dello stesso, qui invece si riesce a capire perfettamente il momento in cui arriva il colpo per attuare la difesa e contrattaccare.
Ci sono poi gli strumenti prostetici, ce ne sono diversi e per gli utilizzi più disparati, come lo spostamento nella mappa in modo agile, l’attacco o lo stordimento dei nemici, il che aggiunge un po' di profondità nel combattimento. Questi strumenti potranno poi essere potenziati attraverso dei materiali comuni e unici, che potranno essere trovati in giro per il mondo di gioco.
La resurrezione è un’altra parte fondamentale del gameplay che getta le sue radici nella storia che ci verrà narrata, e che non vi spoilererò in questa sede, permette essenzialmente due approcci: Si può decidere di continuare a combattere, mantenendo il numero di consumabili che si avevano a disposizione, oppure darsi alla fuga per permetterci di mettere al riparo la nostra esperienza, ed i Sen (la moneta del gioco). Resuscitare non rende quindi il gioco più facile come si potrebbe pensare, anche se sicuramente aiuta.

Boss
Vorrei dedicare un capitolo a parte per quanto riguarda i Boss e mini boss, alcuni sono ripetuti nel tempo, divertenti da combattere nella maggior parte dei casi e soddisfacenti da sconfiggere.
Sarà necessario del sangue freddo per portare a casa la vittoria, cercare di abbattere la postura nemica richiederà del tempo in alcune occasioni, e molti Boss hanno più di una barra della vita da far esaurire prima di vederli cadere. Questa è stata una scelta che non ho condiviso appieno, sono d’accordo con il fatto che un boss possa avere due o più vite, ma alcune volte non è chiaro da subito e vi ritroverete a vedere un nemico risollevarsi in piedi dopo quello che pensavate sarebbe stato il colpo di grazia. Sebbene in questo Sekiro i combattimenti sono sicuramente migliorati rispetto ai Souls, non sono punitivi come in passato, dove con due o tre colpi di un Boss si rischiava di cadere qui sembra non essere cosi, nella quasi totalità dei casi. Perchè anche qui ci sono degli attacchi di alcuni boss che ho ritenuto essere troppo forti, un damage output estremo, che talvolta mi portava a perdere molto più di metà vita. Questa non la ritengo una scelta sensata, certe volte sembra davvero di andare incontro a morte certa, soprattutto le prime volte che si vede un Boss all’orizzonte, alcune volte mi è capitato inoltre di non riuscire a leggere bene un Move Set per colpa di elementi dello scenario.

Conclusione
Tra pregi e difetti, Sekiro è riuscito a catturarmi per 60 ore, e probabilmente continuerà a farlo per molte altre dato che ho ancora tanto da scoprire. Quindi, seppur con dei difetti che hanno minato un po' la mia esperienza non posso far altro che constatare l’effettiva qualità del titolo, sicuramente il migliore che abbia giocato dall’inizio del 2020, vedremo a fine anno se sarà riuscito a mantenere la vetta.

FedeLic

ha scritto una recensione su The Last of Us Remastered

Cover The Last of Us Remastered per PS4

The last of Us è una delle ultime opere della Software House Naughty Dog, una nuova IP uscita nel 2013 che ha decretato di fatto la fine di un’era, è stato il canto del cigno della PS3
La trama è semplice, un uomo deve scortare una ragazzina da una parte all’altra dell’America, ma la forza della storia sta nel tragitto che i due protagonisti affrontano e nello sviluppo del loro rapporto
Se ad oggi ancora non avete avuto modo di provarlo, dovreste recuperare, vediamo insieme perché.

Grafica
Graficamente è uno dei punti più alti raggiunti dalla PS3, forse proprio il più alto, e nella sua versione PS4 si aggiungono delle migliorie come le texture in alta definizione ed i 60 fps. Il colpo d’occhio è magnifico, la grafica in game non delude ma il motore grafico mostra il suo punto di forza nei filmati con volti molto espressivi e definiti. Vi ricordo sempre che stiamo parlando di un gioco PS3 che porta ben 7 anni sulle spalle

Il feeling con il protagonista e con le armi è ottimo, la crescita sia a livello personale e del protagonista è graduale, man mano si potenziano le abilità del protagonista aumentandone la salute, rendendo la sua mira sempre migliore o magari diminuendo la velocità nel craftare gli oggetti, anche in combattimento. Con lo stesso ritmo con cui migliora lui miglioriamo noi, capendo come sfruttare l’ambiente che ci circonda nel modo migliore per favorirci il passaggio tra i nemici.

Meccaniche agevolate grazie alla modalità ascolto di Joel, che gli permette di individuare i nemici da dietro le coperture in cui si trova, entro un certo raggio d’azione.

L’arsenale è potenziabile, ogni arma ha le sue caratteristiche che possono essere migliorate o lasciate cosi come sono per renderla utile, o meno a seconda del nostro modo di giocare.

Gameplay
L’approccio verso i nemici può essere fatto in due modi diversi, Stealth e Diretto, personalmente consiglio di partire sempre con un approccio stealth, o almeno cosi ho fatto io, per riuscire a sfoltire il gruppo di nemici che ci si ritrova contro. In alcuni casi può essere davvero problematico affrontare dei grandi gruppi, soprattutto per gli infetti dato che alcuni di loro non muoiono molto facilmente.
Si alternano fasi di combattimento a fasi di esplorazione, durante il quale è necessario cercare componenti per potenziamenti in giro per la mappa, per cercare di rendere il nostro viaggio meno complesso di quello che dovrebbe essere. Ho giocato il titolo due volte, la prima rushando e la seconda con più calma con una differenza di 3 ore nel completamente tra una e l’altra partita, ma la seconda sono riuscito ad affrontarla meglio proprio grazie alla maggior importanza che sono riuscito a dare all’esplorazione.

Conclusioni
La durata di The Last of Us si attesta sulla decina di ore, se giocato in modalità Normale, è un gioco che sa prenderti, probabilmente grazie al rapporto tra i protagonisti che si evolve piano piano, vuoi vedere come va a finire, se resteranno distaccati per tutto il viaggio o magari troveranno un punto d’incontro, qualcosa che li avvicinerà. Per me, The Last of Us è stato un gioco emozionante, rientra sicuramente nella lista dei miei videogiochi preferiti, a questo punto non resta altro da fare che aspettare il secondo capitolo in arrivo a breve per vedere il continuo della storia di Joel ed Ellie.

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