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Mark

Iniziato da poco, fatto una quindicina di ore scarse. Ora, sarà che partivo da aspettative bassissime visto che moltissimi ne parlano male ma devo dire che mi sta piacendo molto più di Origins!
L’Egitto va detto é tutta un’altra cosa, la Grecia di Odyssey la trovo un po’ più anonima e meno affascinante per adesso, però per TUTTO il resto mi sta piacendo di gran lunga di più.
Dopo un inizio piuttosto tiepido (tutta la parte di Cefalonia per intenderci) devo dire che mi sta appassionando sempre di più. Paradossalmente aver dato maggior enfasi agli aspetti ruolistici è stato un colpo centrato, quel mix tiepido da “Rpg ma anche no” di Origins lo trovavo fastidioso, perlomeno in Odyssey hanno avuto il coraggio di trasformarlo in un Rpg a tutti gli effetti. Belle le scelte multiple (donano ai dialoghi un minimo di vivacità e coinvolgimento in più), nettamente migliorata la regia, la trama per quanto lentissima la trovo interessante e con più colpi di scena… anche Alexios (si, so che non è canonico ma impersonare una guerriera spartana non ce la faccio proprio, datemi del sessista) anche se meno affascinante di Bayek sta iniziando a piacermi (anche se sembra un fotomodello ma vabbè, sorvoliamo).
Non mi aspettavo un ritorno così marcato delle meccaniche navali, ha risvegliato in me bei ricordi nostalgici di Black Flag 😍
Belle anche tutte le meccaniche relative ai cacciatori di taglie, alle regioni da destabilizzare e da conquistare per conto degli spartani o degli ateniesi (anche se non ho ben capito cosa implica scegliere l’uno piuttosto che l’altro)…
Mondo enorme, a livelli IMBARAZZANTI, ma per ora lo trovo un punto a favore perché mi dà davvero la sensazione di avere a disposizioni una Grecia in scala 1:1 😂 ci metterò anni a esplorarla tutta 😂
Insomma al netto di tutti i difetti che può avere a livello di intrattenimento mi sta divertendo un botto, lo trovo estremamente giocoso e divertente.

Mark

Non tocco un AC dai tempi di Rogue, sto a 15 ore di gioco, il colpo d’occhio è notevole e l’Egitto è semplicemente WOW, ma tutto il resto… per carità è divertentissimo, il sistema di combattimento finalmente è dignitoso, ma il parkour è stato banalizzato (ricordo tutti gli oggetti interagibili tipo montacarichi, ganci, pali ecc, qui mi pare di capire che siano del tutto assenti), la regia è PESSIMA (le cutscene dei vecchi AC erano avanti anni luce) e CRISTOIDDIO le secondarie… il gioco ti costringe a farle per livellare (altra cazzata introdotta da Origins imho) ma sono di una noia e di una inconsistenza disumana, praticamente sto skippando tutti i dialoghi. Prendete la sidequest più banale di The Witcher 3, in confronto a qualunque sidequest di Origins sembra un’opera di Dostoevskij.
Peccato perché appunto L ambientazione e la trama principale mi sembrano ottimi (ripeto l’Egitto è clamorosamente figo, sulle ambientazioni AC difficilmente delude), ma il gioco si perde nel solito allungamento di brodo Made in Ubisoft, troppa quantità a discapito della qualità.
Per ora si salva perché il gameplay è vario e divertente e tutto sommato coinvolge, ma mi chiedo quanto durerà.

Mark

ha scritto una recensione su Scorn

Cover Scorn per PS5

Come si valuta un’opera d’arte?

Togliamoci subito il dente: Scorn è un videogioco mediocre.
Il gameplay è estremamente basilare, consiste nell’ esplorare ambientazioni assurde, interagire con macchinari assurdi e risolvere puzzle altrettanto assurdi.
Ci sono alcuni nemici ma lo shooting è lento e pesante, di sicuro tra le parti meno riuscite (anche se c’è da dire che rappresenta una parte estremamente limitata del gameplay ed essendo legnoso contribuisce a calare il giocatore ancora di più nell atmosfera opprimente e letale del mondo di gioco, facendolo sentire sempre in pericolo, quindi magari è una cosa voluta).
Insomma lato gameplay non è di sicuro niente di profondo, innovativo o particolarmente curato.

Però signori, sul lato estetico e filosofico stiamo parlando di un opera d’arte allo stato puro.

Scorn ha avuto una gestazione piuttosto lunga, iniziata diversi anni prima dello sviluppo vero e proprio. Il team aveva una visione ben chiara in testa, con l’obiettivo di mettere in scena un mondo di gioco tanto visionario quanto esplicito nella sua crudezza e brutalità, traendo chiara ispirazione dal body horror di Giger e Cronemberg (ma non solo) per raccontare una storia che è una gigantesca metafora di nascita, vita e morte (e svariate altre cose).

Scorn quindi non è un gioco semplice da inquadrare.
È lento, pesante e indecifrabile, lascia più domande che certezze, ma se siete tra quei giocatori che amano il mistero e amano speculare e partorire le teorie più disparate per dare un senso a tutto allora Scorn è quanto di meglio possiate trovare oggigiorno sul mercato. Avete presente Silent Hill, Dark Souls e compagnia cantando? Ecco.

Dopo averlo finito mi ha lasciato un senso di straniamento indescrivibile, ma anche un sacco di curiosità e domande senza risposta, così sono andato a vedermi dei video-approfondimenti per cercare di decifrare il significato più profondo del gioco. E una volta compresa la filosofia e il concept dietro a Scorn mi sono letteralmente innamorato del progetto, al punto da leggere e analizzare anche l’artbook di gioco (gratuitamente scaricabile in formato digitale comprando la versione fisica del gioco), un vero e proprio complemento dell’opera, quasi essenziale per capire e apprezzare appieno Scorn in tutte le sue sfaccettature.

Ripeto, se analizzo il gioco in sé non è niente di incredibile, anzi, però riesce ad essere un ESPERIENZA talmente criptica e assurda che è impossibile rimanere indifferenti, tocca delle corde e suscita delle emozioni difficili da descrivere a parole.
É uno di quei giochi che ricorderò per tutta la vita.
L’unico rimpianto è che tutto questo ben di Dio, tutta questa maestosità visiva, tutta questa atmosfera disumana e straniante (accompagnata tra l’altro da una colonna sonora azzeccatissima e da un sound design CLAMOROSO) sia stata “sprecata” in un videogioco tutto sommato mediocre. Avesse avuto un budget di tutto rispetto, e fosse stato sviluppato da un team con piu esperienza, staremmo parlando di una stella capace di brillare come uno dei videogiochi più visionari e spettacolari di sempre. Purtroppo invece è il classico esempio di potenziale espresso solo in parte, e mi piange il cuore perché davvero, se già così é stata un’esperienza indimenticabile non oso immaginare cosa sarebbe potuto essere.

Questa come vedete non vuole essere una vera e propria recensione, anche perché per recensire Scorn bisognerebbe scrivere una tesi di laurea, mi limito a dire che se come “gioco” non vale chissà cosa, come esperienza e come profondità meriterebbe un 10 e lode. Ed è per questo che non metterò alcuna valutazione numerica, semplicemente perché valutarlo con un semplice numero sembra quasi offensivo e mortificante.

Comunque un plauso agli sviluppatori per il coraggio e la tenacia che hanno dimostrato, uscirsene con un’opera prima di questo tipo è semplicemente folle, ed è sicuramente di buon auspicio per il futuro.
Terrò seriamente d’occhio EBB SOFTWARE, perché secondo me riserverà enormi sorprese.

Mark

ha scritto una recensione su Resident Evil 4: Gold Edition

Cover Resident Evil 4: Gold Edition per PS4

Ancora BINGO! per Capcom!

Il vecchio RE4, sebbene mi avesse inizialmente deluso per la deriva action e per l’assenza di telecamere fisse, é stato comunque uno dei videogiochi che ho rigiocato di più su Ps2 (superato solo da Mgs3 e SH2, probabilmente). Nonostante le scene incredibilmente trash, nonostante avesse perso completamente lo spirito della saga (a parte la gestione dell inventario e poco altro) era un videogioco assurdamente divertente, e il suo gameplay creava assuefazione. Senza contare il comparto tecnico che per l’epoca era veramente avanguardistico, con ben pochi rivali sul mercato. Ecco questo Remake eredita dal capitolo originale lo stesso divertimento, la stessa piacevolezza del gameplay, ma al tempo stesso smussa e modifica diversi aspetti critici dell originale, migliorandolo praticamente sotto ogni aspetto. Eppure, nonostante questo, penso che Capcom avrebbe potuto fare un passo in più, e adesso spiego il perché:

COSA MI È PIACIUTO

É RE4 NELLA SUA FORMA MIGLIORE
Nonostante l’affetto che provo nei confronti dell originale bisogna ammettere che questo Remake lo migliora in tutto e per tutto. Toglie o rimaneggia le parti “eccessivamente” trash (penso all’ orribile sezione con la statua di Salazar, tanto per citarne una che disprezzo con tutto me stesso e che anche all’epoca mi imbarazzava a livelli indescrivibili) e rende l’atmosfera molto più cupa e inquietante rispetto a quella respirata nell’originale, e quindi più vicina a quelle dei primi capitoli.
Non si sente la mancanza delle parti/stanze/sezioni tagliate (veramente poche, e in larga parte riprese nella campagna di Ada), perché tutto il resto é talmente bello che è impossibile lamentarsi! Perfino la parte nell’isola, ovvero la più criticata nel capitolo originale, l’ho trovata molto più contestualizzata e affascinante, sebbene appaia ancora fuori posto ed eccessivamente “militaresca” rispetto all’atmosfera che si respira nelle parti precedenti del gioco.
Ho apprezzato molto certe migliorie, come il coltello che adesso risulta molto più utile e divertente da utilizzare (per parare certi attacchi avversari, liberarsi dalle prese ecc), un semplice ma pur sempre gradito sistema di uccisioni stealth (che non viene mai incoraggiato quindi non c’è il pericolo di abusarne), personalizzare la valigetta con i portachiavi (che sbloccano potenziamenti di vario tipo), un backtracking più libero e sezioni un po’ più aperte… ovviamente non mancano i leggendari suplex e calci volanti, praticamente uno dei marchi di fabbrica di RE4.
Insomma si vede che il gameplay è stato studiato per essere immediato e divertente, hanno mantenuto tutto il meglio e tutto quello che caratterizzava il capitolo originale e l’hanno “espanso” aggiungendo nuove meccaniche, e il tutto si sposa perfettamente rendendolo il “Resident Evil 4 definitivo”… anche se ho qualche critica da fare (che svelerò più avanti)

LONGEVITÀ E RIGIOCABILITA’
Il gioco dura più dell’originale eppure non annoia per mezzo secondo, ha un ritmo IMPECCABILE e presenta molti incentivi per essere rigiocato (sbloccare i suddetti portachiavi, potenziare le armi al massimo, trovare tutti i tesori, sbloccare sfiziosi extra come costumi, artwork e cose del genere), é ancora presente la modalità Mercenari… esattamente come l’originale, anche questo diventerà di sicuro uno dei capitoli più rigiocati della saga, questo è poco ma sicuro.

ASHLEY
Tra le migliorie più importanti non si può non citare Ashley, nel capitolo originale era un dito in culo ma qui é stata resa meno vulnerabile, un po’ più intelligente e soprattutto caratterizzata meglio, ora interagisce molto di più con Leon e non si limita a esclamare “HELP!” a oltranza, e cosa più importante si percepisce la sua evoluzione da ragazza indifesa a ragazza non dico “agguerrita” ma perlomeno consapevole del fatto che deve rimboccarsi le maniche per sopravvivere. Ottimo!

I RIMANEGGIAMENTI
L’ho già accennato sopra ma questo merita un capitolo a parte, il modo in cui hanno rimaneggiato il materiale originale é da applausi. Il lavoro che hanno fatto supera quello visto in RE2 Remake, perché qui non solo sono riusciti a mantenere lo stile originale migliorandolo graficamente ma sono anche riusciti a modificarlo ed evolverlo senza snaturarlo. Come dicevo tutto appare più cupo, angosciante e macabro rispetto al capitolo uscito nel 2005, eppure l’anima di RE4 è ancora lì, le ambientazioni sono ancora riconoscibili, nuove ma al tempo stesso familiari.
Ho amato gli innumerevoli riferimenti al culto degli Illuminados, ai loro rituali, ai loro sacrifici e via dicendo.
Ho amato il primo incontro con Krauser, il combattimento con il coltello in tempo reale (quindi addio a quegli orribili QTE) é stato entusiasmante.
Ho amato TANTISSIMO il trattamento riservato a Luis, ora un personaggio molto più approfondito, caratterizzato e con cui si interagisce molto di più, non dico che abbia chissà quale spessore o che ci si affezioni più di tanto ma di sicuro non è la macchietta che ricordavo, e pur conoscendo il suo destino mi è dispiaciuto (ri)vederlo uscire di scena.
Insomma mi è piaciuto praticamente tutto, pretendere ulteriori cambiamenti avrebbe significato cambiare troppo il gioco originale, non si sarebbe più parlato di remake ma di pseudo-reboot quindi non mi lamento assolutamente, posso dire che è riuscito a superare AMPIAMENTE le mie aspettative.

COSA NON MI È PIACIUTO

COMPARTO TECNICO
Non fraintendetemi, il colpo d’occhio è pregevole e Capcom difficilmente delude sotto l’aspetto tecnico… eppure graficamente mi ha fatto un po’ storcere il naso, mi ha dato l’impressione di essere meno curato rispetto ai Remake di RE2 e RE3.
L’ho giocato su PS4 e recentemente anche su Ps5: su PS4 soffriva di alcune carenze perdonabili considerando che si trattava di un capitolo crossgen, come alcune texture orribili e un framerate un po’ instabile, ma tutto sommato era accettabile. Su Ps5 invece mi aspettavo DECISAMENTE di più. Ok ci sono più effetti visivi, il framerate è granitico, i caricamenti sono praticamente istantanei, c’è la vegetazione che si muove… ma giocandolo non è che si percepisca poi questo gran divario rispetto alla versione old gen. Inoltre paragonandolo ai precedenti Remake secondo me manca un po’ di dettagli, alcune stanze e ambienti interni sono veramente ben fatti (il castello nello specifico, ma anche alcune stanze sparse come il Municipio, la casa del capovillaggio ecc) ma alcuni ambienti esterni appaiono un po’ troppo spogli e privi delle “chicche” a cui ci eravamo abituati, e anche su Ps5 se ci si avvicina a certe superfici si notano alcune texture non esattamente “next gen” (penso alle texture del legno, uno dei materiali principali con cui è costruito il villaggio, non è che siano un gran bel vedere se ci si sofferma a guardarle da vicino). Anche le animazioni facciali non mi sembrano allo stesso livello degli altri due remake. Per finire sono incappato in un paio di crash (e a memoria é la prima volta che mi succede in un Resident Evil).
Insomma credo che farlo uscire a cavallo delle due generazioni abbia sicuramente ripagato Capcom sotto il profilo degli introiti, ma da giocatore forse avrei preferito giocare a un remake pensato esclusivamente per la next gen e un po’ più curato nei dettagli.

ANIMAZIONI
suppongo che sia stata una scelta stilistica per mantenere lo stesso feeling del capitolo originale, eppure non nascondo che mi ha un po’ deluso vedere nemici con quasi le stesse movenze di 20 anni fa, con la stessa fisica, la stessa reazione ai colpi ricevuti ecc.
Anche sotto questo aspetto RE2 e RE3 remake sembrano molto più moderni, lì gli zombie si muovevano in modo estremamente realistico, l’impatto dei proiettili era più “percepibile”, c’erano più smembramenti e quant’altro… qui sembra di sparare a dei fantocci, che al colpo di un fucile si limitano a fare uno sbalzo di qualche metro per poi rialzarsi come se non avessero minimamente accusato il colpo. Insomma fisica e animazioni, per quanto fedeli allo stile originale, non mi hanno soddisfatto e (ancora una volta) mi hanno dato l’impressione di giocare un gioco più vecchio di RE2 e RE3 Remake.
Penso che avrebbero potuto dimostrare un po’ più di coraggio in questo senso, anche se avrebbero rischiato di restituire un feeling diverso dall’originale scontentando alcuni fan sfegatati avrebbe sicuramente restituito una sensazione più moderna.

COSA MI È PIACIUTO MA ANCHE NO

Un’altra cosa che mi è piaciuta un sacco è la campagna di Ada, Separate Ways, molto più longeva e profonda rispetto a quella vista nel capitolo originale.
La trama viene approfondita molto di più, e si incastra molto meglio con la storia principale vissuta con Leon (molto di più di quanto visto ad esempio nelle due campagne di Leon e Claire nel Remake di RE2, che sotto questo punto di vista sono state molto deludenti). Anche se il nuovo design di Ada non mi convince al 100%, la preferivo nei capitoli originali. :(
Ottima sotto il profilo del gameplay con interessanti aggiunte (rampino su tutte), molto tamarra ma al tempo stesso impegnativa, e non contenti sono riusciti a inserire alcune sezioni/boss tagliati dal remake principale. Insomma una campagna di tutto rispetto, sembra quasi un gioco a parte e con essa il remake di RE4 si può dire completo e soddisfacente al 100%…
… anche se non approvo l’idea di farla uscire come Dlc a pagamento. Ok la qualità e la longevità dei contenuti giustificano tranquillamente la spesa di 10 euro, ma se fosse stata inclusa nel gioco base avrei sicuramente premiato di più questo Remake.

CONCLUSIONE

Al netto di tutti questi “difetti” (tra mille virgolette) il gioco è veramente solido, bilanciato, divertentissimo e coinvolgente, davvero un remake coi fiocchi.
Forse quello di RE2 rimane il punto più alto mai raggiunto da Capcom per quanto riguarda i remake (assieme al Rebirth), ma questo RE4 lo segue a ruota e si mantiene a testa alta senza problemi. Diciamo che su un ipotetico podio lo metterei sicuramente al terzo posto.
Si, forse avrei voluto un gioco un pochino più next gen e sotto alcuni aspetti un pochino meno “fedele” all’originale (gusti personali), ma tutto sommato va bene così.
Resident Evil 4 remake é, oggi come allora, un capitolo tamarro, sopra le righe è parecchio trash, eppure il suo fascino è talmente ipnotico ed è tutto talmente ben studiato e ben equilibrato che davvero, se non fosse per qualche piccolezza non stenterei a definirlo un capolavoro.
Consigliato anche a chi non è avvezzo ai survival horror, forse non il biglietto di ingresso migliore per conoscere la saga ma di sicuro il più accessibile e divertente per chi non mastica il genere.

9

Voto assegnato da Mark
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