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Anche la Francia dichiara guerra alle loot-box

Uno dei temi più caldi di questa fine del 2017 è sicuramente quello delle loot-box: dopo la sospensione delle microtransazioni su Star Wars Battlefront 2 e la scelta del Belgio di dichiarare tali acquisti gioco d'azzardo, è la Francia a dire la sua.



In una lettera all'organizzazione per la regolazione del gioco d'azzardo il senatore Jérôme Durain ha deciso di mettere in evidenza il problema:



“Sembra che ad oggi ci sia bisogno di particolare attenzione da parte delle autorità pubbliche per queste loot-box. Sono molti i giocatori e i critici specializzati che si interrogano sugli effetti deleteri portati dalle microtransazioni nel mondo dei videogiochi. Sebbene non mi stia interrogando in merito alla necessità di una legislazione apposita, mi chiedo se non sia opportuno offrire protezione ai consumatori in quest'area.”



L'indagine sarebbe mirata verso i cosiddetti pay-to-win, lasciando fuori titoli come Overwatch dove gli oggetti ottenuti sono solo cosmetici: l'organizzazione monitorerà infatti i i “win ratio” delle loot-box proprio come se si trattasse di slot machine.



In attesa di sapere come si evolverà la questione e se questa polemica (con eventuali leggi a riguardo) toccherà anche il Bel Paese vi invitiamo a rimanere con noi per tutti gli aggiornamenti del caso.

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26 novembre 2017 alle 12:00

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Posso anche capire le loot box quando si tratta solo di roba cosmetica, ma non quando vanno a distruggere la progressione, rendendo un gioco da 60 € in un pay to win

 

Già. E pensare che è colpa di chi spende in questa merda, ma se nessuno avesse speso soldi in questa roba, sarebbe sparita immediatamente.