Ma gli horror di una volta, erano più belli? – Speciale
Tutta colpa di Tormented Souls. Avendo avuto modo di recuperare, con l'uscita della versione PlayStation 4, questo titolo horror estremamente old-school, mi sono ritrovato a farmi la domanda nel titolo. La risposta? Ancora non ne ho idea, ma sento un'enorme nostalgia a ripensare alle vecchie glorie horror da cui il titolo di Abstract Digital e Dual Effect prende seri spunti. Quindi mettiamoci comodi, come se fossimo tutti riuniti, e facciamoci venire il magone ripensando al terrore dei giochi horror della nostra infanzia fino a decretare se effettivamente, i cambi di gameplay e messa in scena moderni siano stati un pregio o un difetto di questo genere tanto amato.
Piccoli Brividi
Si, esatto, proprio come la serie degli anni Novanta. Ma anche perché, molto probabilmente, tutti abbiamo avuto uno zio videogiocatore, magari possessore della prima PlayStation, che ci ha iniziato ai giochi horror. Nel mio caso, il battesimo del fuoco avvenne proprio con il primo Silent Hill, alla veneranda età di cinque anni. Col terrore in corpo non toccai più un gioco horror fino a quando, cresciuto, non mi ritornò la voglia di approfondire quel genere che mi aveva segnato. Di nuovo con un Silent Hill, questa volta il terzo capitolo, che mi bloccò già alle fasi iniziali nel centro commerciale. Così non funziona, passai dunque ad Alone in the Dark, capitolo del 2008, molto più nelle mie corde.
Ma qualcosa non andava, non era questo l'horror che volevo e rispolverata la PlayStation One, riscoprii titoli come Resident Evil, insieme al mio incubo peggiore, Collina Silenziosa. Parliamoci chiaro, le epoche comandate dalle prime due PlayStation furono qualcosa di eccezionale per gli amanti del genere e per chi voleva scoprirlo. Tra i capisaldi, ovviamente, i capolavori di Shinji Mikami e Keiichiro Toyama, ma come si può dimenticare pezzi da novanta come: Clock Tower, Dino Crisis, Parasite Eve, Project Zero (Fatal Frame), Forbidden Siren, Obscure e tanti altri.
C'è stato un periodo in cui mi bastava leggere Capcom, Konami o Atlus per capire che mi sarei trovato avanti prodotti di qualità. E penso che per molti videogiocatori sia stato così.



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Questioni di prospettive
Nulla togliere ai titoli horror moderni, questo articolo vuole essere veramente una “operazione nostalgia” per chi ha giocato o vuole recuperare le vecchie glorie del passato. Sta di fatto che, dall'avvento di titoli come Amnesia: The Dark Descent e Outlast, tutto sembra essere ormai votato a dei gameplay molto più more of the same del solito e soluzioni “orrorifiche” sempre meno originali e più votate agli jumpscare. Quest'ultima, tra l'altro, ormai una pratica scontatissima e abusata che riesce a divertire solo chi si trova davanti ad una live o un gameplay guardando il mal capitato di turno che si esibisce in esagerate reazioni e azioni da circo appena si accenna all'apparizione di qualcosa sullo schermo.
Nei vecchi titoli survival horror nulla era lasciato al caso. Certo, oggi ci verrebbe da lamentarci della gestione dei comandi, ma tornando a Tormented Souls (anno 2021), ci risulta difficile non credere che una software house non possa destreggiarsi tra gli input e svecchiare il sistema come hanno fatto i ragazzi di Dual Effect e Abstract Digital. Ma enigmi, telecamera fissa e posizionata in punti strategici, una colonna sonora da paura e anche la gestione, parte essenziale del genere, di cure e munizioni, rendevano l'esperienza un qualcosa che oggi pochi titoli riescono a fare.
Noi, amanti della pelle d'oca
Abbandoniamo per un attimo l'idea della prima persona. Eliminiamo jumpscare e mosse subdole. Torniamo un attimo alle ambientazioni, ai fondali curati nei dettagli, al sentire il ronzio di una radiolina che vi avvisa di qualche entità nei dintorni che vedrete solo appena svoltato l'angolo grazie alla telecamera posizionata brillantemente in un angolo dello schermo. Pensiamo al panico dell'impersonare Fiona Belli inseguita da Debilitas. Fermiamoci un momento e ragioniamo: ma le vecchie glorie horror del passato, quanto ci mancano?
Prendiamoci tutti per mano e ricordiamoci del terrore che ha causato Rule of Rose, titolo oggi sconosciuto ai più ma che noi ci teniamo a ricordare con: “vince chi seppellisce viva la bambina”. Come tuonavano, nel 2006, le pagine di Panorama in cui si parlava del videogioco nipponico di Atlus.
Bellissimi gli ultimi capitoli di Resident Evil, un enorme inchino ad Alien: Isolation, un grande applauso ad Amnesia, ma: perché non mi ridate Obscure? Ultimo, ma non per importanza, vi consiglio di recuperare White Day: A Labyrinth Named School, che pur mantenendo i registri dei moderni horror, avrà una struttura molto old insieme a tutti i suoi indovinelli.
L'articolo Ma gli horror di una volta, erano più belli? – Speciale proviene da PlayStationBit 5.0.

John Cena.
Assolutamente. Resident Evil Rebirth detta ancora legge.
Gatling
Io a 5 anni giocavo a doom e wolfestain!! Poi silent hill e resident evil...sono cresciuto bene!!😁
Dear Red
Certo che erano più belli ho vissuto un'infanzia stupenda con silent Hill, Resident evil e alone in the dark
Semplicemente Flavio
Assolutamente. Gli horror di un tempo non avevano bisogno di sondare il terreno del "Sovrannaturale" per essere davvero spaventosi. Purtroppo, si è persa questa concezione, e adesso tutti i videogiochi horror si fiondano nel Sovrannaturale, pur di far accapponare la pelle ai giocatori..
Corbyceps
Risposta breve: Sì.