Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Su Cinema Land

Gruppo dove ognuno può recensire l'ultimo visto, postare gli ultimi trailer, consigliare i propri film preferiti ad altri utenti e scoprire cosa offre il magico mondo del cinema.

IlvostroCaroArdy

ha pubblicato un'immagine nell'album oscariamoci

Ci sarebbe molto da parlare de La zona d'interesse. Film del 2023 diretto e sceneggiato da Jonathan Glazer, e basato sull'omonimo romanzo di Amis.

Vi dico subito che è una di quelle pellicole che dovrò rivedere nuovamente per cogliere quelle sfumature che non sono riuscito a reperire durante la sua prima visione.
Trattare il tema dell'olocausto ormai è diventato difficile, visto che sono troppi i tentativi registici, di cui alcuni andati bene a segno come Il pianista, schidler list o il nostrano La vita è bella.
Glazer cerca di innovarne la tematica trattando l'argomento dal punto di vista del nemico.
Ed ecco che la zona d'interesse segue le vicende della famiglia di Rudolph Hoss, gerarca nazista che vive con la moglie e i suoi figli in una villetta. la vita di tutti i giorni va bene tra pulizia, cucina, ragazzini che giocano a nascondino e la signora Hoss alle prese col giardinaggio e i suoi meravigliosi fiori.

L'elemento disturbante però, è che questa villetta è collegata attraverso un muro di cinta proprio al campo di concentramento di Auschwitz, di cui Rudolph è il direttore e massimo responsabile.
Diciamo subito che il vero e unico a mio parere difetto è che il film non presenta una vera e propria trama, ma si tratta più di un insieme di attività quotidiana che susseguono lo scandire delle giornate. I veri colpi di una classe sopraffina sono quelli di Glazer, che mette in scena un film spaziale a mio avviso. Le inquadrature sia a telecamera mobile che fisse, come se tutta la casa è un enorme reality con piani a campo largo e fissi così da non inquadrare quasi mai i protagonisti. Questa scelta combacia con la scelta di non dare importanza alla feccia che compone questa famiglia, dove il male viene banalizzato in una forma atroce. Spesso troverete gli attori ripresi di spalle, di lato ma molto raramente da vicino e mai in primo piano.
Altro elemento significativo è proprio l'uso della violenza sonora per mostrare l'orrore di ciò che avviene. Urla, sparatorie, dialoghi crudi(il film l'ho guardato doppiato in tedesco), cani che abbiano, latrati di dolore.Mica Levi, composer gia conosciuto con Under the Skin, ci regala una colonna sonora degna di un film horror, che quando si inserisce fa il suo sporco lavoro e ti entra nel cervello.
La fotografia che rende questa villa così gioiosa e variopinta, ma appena si esce dal cancello tutto sembra spento come un cimitero. Come se questa zona d'interesse fosse la cosa più bella che una famiglia possa ricevere, e la stessa signora Hoss adora come si vive fo**endosene della tragedia umana che sta avvenendo.
Di proposito ho omesso di citare anche altri momenti di genio di Glazer come "il racconto della fiaba", o di come il film entra nel vivo con il titolo di testa.
Non è un capolavoro ma rimane un film che mi ha colpito molto positivamente. Logicamente posso capire a chi non è piaciuto per via della sua lentezza in certi momenti.