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Cina: i minorenni non potranno più sfondarsi sui videogiochi (almeno teoricamente)

Una notizia che sta girovagando sul web da un paio di giorni racconta di una rivoluzione normativa che avverrà, con molte probabilità, nel paese più popolato al mondo: la Cina.



Generatrice dei migliori videogiocatori di molti e-sports sia per motivi probabilistici che per la mole di tempo che i cinesi dedicano alle proprie passioni (anche al di fuori dell'ambito videoludico), La Cina, o meglio il legislatore cinese, ha deciso improvvisamente di imporre dei paletti ai minorenni nell'ambito dei videogiochi, visti come un ostacolo alla sanità mentale, alla vista e alle prospettive negli studi in caso di dipendenza.



Nello specifico, i tre vincoli cui saranno sottoposti i giovani cinesi sono i seguenti:



  • Non potranno giocare più di 90 minuti al giorno ai videogiochi. Il limite di tempo si estende a 180 nel weekend.
  • Non sarà più possibile giocare fra le 22:00 e le 8:00, anche in occasione dei festivi.
  • Sarà presente un tetto massimo di spesa mensile per le microtransazioni pari a circa 50 €.

Le regole sono estremamente stringenti e probabilmente verranno raggirate dalla massa, anche e soprattutto perché sarà molto complesso riuscire a sviluppare degli adeguati sistemi di controllo per tutta la popolazione.

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9 novembre 2019 alle 18:50

Condiviso da popcornking e altri 3.Piace a 7 persone, 8 persone

 

" ostacolo alla sanità mentale" sul serio? Ma come siamo ridotti... per come la vedo io non studiare non dipende dai videogiochi io da ragazzo non studiavo perché non ne avevo voglia e mi faceva schifo i tuoi al tempo ero sempre fuori con gli amici. L'unica cosa in cui sono d'accordo sono le microtransazioni anzi io le debellerei proprio, insieme a fortnite e compagnia. Poi perché non giocare più dopo le 22 quando è festa?

 

@RedWolf Le istituzioni hanno già fallito e non localmente ma globalmente. Un sistema che promuove l'ottenimento di alti punteggi nel minor tempo possibile e l'obbligo di seguire lezioni tediose imparando solo a memorizzare, senza capire e stimolare la curiosità e la scoperta dei propri talenti è da superare.
La scuola va ricostruita dalle fondamenta.

 

Condivido la decisione del legislatore.
Quando si esce da soli o in compagnia e si inizia a passare il tempo giocando o perdendo tempo dietro al telefonino piuttosto che parlare o leggere un libro o anche solo vedere il passeggio... inizia a diventare una vera malattia e in Cina questo fenomeno sta aumentando, ma anche nel resto del mondo.
Personalmente penso che con tutti questi telefoni intelligenti ci stiamo rincitrullendo, per non dire altro.

 

Partendo dal presupposto che non c'è nulla di intelligente nei dispositivi tecnologici ma che al contrario anche le più grandi I.A., se così si possono definire, comparano solo dati e non hanno una coscienza in grado di far capire loro che esistono, non è lo stato che deve sostituirsi al pensiero del cittadino ma lui stesso ad avere la responsabilità di decidere. Non deve essere l'uomo succube della macchina ma il contrario.