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Johnlocke07
Cover Ori and the Blind Forest: Definitive Edition per Nintendo Switch

Rinascita

Da amante dei Metroidvania forse non è un caso se Ori è stato praticamente il primo gioco che ho finito su Switch.
Un inizio narrativamente commovente, una incantevole direzione artistica e una malinconica main theme che resta indelebile nella memoria.

Purtroppo sono rimasto deluso da un paio di cose che non mi consentono di reputarlo eccellente. Va ad incidere la totale assenza di vere e proprie boss fight, la pigrizia di certi combattimenti e una esplorazione a mio avviso un po' guidata. Si capisce sempre come muoversi e che tipo di power up utilizzare, tuttavia il gioco si presenta ben ritmato, scorrevole, divertente, alla luce di un gameplay molto efficace e gratificante. Meno per l'albero delle abilità, strutturalmente assai banale. Si insomma in Ori molti elementi tipici del genere vengono riproposti e se in passato c'era da sorprendersi oggi un po' meno.

8.5

Voto assegnato da Johnlocke07
Media utenti: 8.8 · Recensioni della critica: 8.6

Johnlocke07

ha scritto una recensione su Tormented Souls

Cover Tormented Souls per PS4

" Tuffo nel passato "

Tormented Souls è letteralmente un omaggio ai survival horror di vecchia data, abbraccia il tradizionale ispirandosi grossomodo a produzioni come Alone in the Dark, Resident Evil e Silent Hill. Vi dirò, dopo decenni si sentiva il bisogno di una esperienza classica ma al contempo modernizzata e piuttosto dinamica. Il giocatore che ha pienamente vissuto e amato il genere fin dai suoi albori troverà in Tormented Souls una esperienza fortemente analoga, pur ovviamente con tutti i suoi limiti legati al budget.

Tormented Souls può regalare al giocatore una esperienza dal sapore nostalgico, parliamo di telecamere semifisse, di risorse ben dosate, di una cospicua e immersiva esplorazione su più livelli, di una infinità di stanze da perlustrare/setacciare, di quel senso di claustrofobia, di svariati puzzle, ( alcuni molto intelligenti ) oggetti chiave e dozzine di file da leggere sparsi per la mappa. Insomma erano anni che non capitava di soffermarsi nel decifrare enigmi, nel capire cosa fare e dove andare, magari alcuni punti non sono proprio intuitivi, ma il solo fatto che si lega ad una formula così ben collaudata negli anni bilancia benissimo le varie fasi di gameplay.

Così come in passato tutto ha un equilibrio, pertanto difficilmente si possono riscontrare cadute di stile. Ad esempio oggi va molto in voga il genere action misto a horror alternando fasi fin troppo action a fasi più lente che smorzano il ritmo, finendo col compromettere l'atmosfera non sempre azzeccata. Questo "" forzarsi "" di proporre un ritmo variegato non è certamente riscontrabile in Tormented Souls, perché esso resta fedele ai canoni di un tempo e funziona ancora molto bene oggi nel 2022, ripeto, pur con tutti i suoi grossi limiti.

Di limiti ne ha purtroppo diversi, anche preso per quello che è, ossia come gioco indie. I nemici ad esempio non sono così vari e ci si abitua fin troppo presto all'oscurità onnipresente non suscitando molta tensione nonostante sia molto tetro e angosciante. La gestione e il cambio dell'inquadratura non è sempre pulita e così studiata, a volte appare confusa. Dio mio le animazioni sono orribili e limitatissime, il labiale non esiste e i filmati sono pochissimi e piuttosto scarni, più datati di un Survival horror degli anni 90.

La storia può non convincere così come i finali della durata di un battito di ciglia, ( tre in totale ) la cui caratterizzazione della protagonista non rende e tutto ciò che la riguarda è MOLTO scontato. Ma vedete ciò che proprio non convince è quel famoso "" tuffo nel passato"", si il titolo della recensione è ingannevole, non è inserito per caso perché in verità nasconde un duplice significato. La possibilità di poter interagire col passato modificando il presente è una idea a mio avviso un po' raffazzonata... Idem per la possibilità di entrare negli specchi per ritrovarsi in una sorta di Otherworld. Queste idee in principio così ben accolte per arricchire il titolo di "" eventi "" alla fine della fiera si concretizzano in modo piuttosto forzato.

Per quanto riguarda il comparto sonoro l'ho trovato mediamente buono, la ost del menù è la più gradita e capace di toccare le corde giuste.

In conclusione, gli sviluppatori con Tormented Souls centrano pienamente l'obiettivo facendo rivivere al giocatore la tipica struttura da survival horror, certo complessivamente non possiede la qualità dei capolavori a cui si ispira, ma riporta sapientemente molti elementi su schermo appartenenti a un genere ad oggi del tutto estinto e solo per questo MERITA DI ESSERE GIOCATO!!!

7.5

Voto assegnato da Johnlocke07
Media utenti: 6.7

Johnlocke07

ha scritto una recensione su Pokémon Heart Gold

Cover Pokémon Heart Gold per DS

Gotta Catch 'Em All

Non ho molto da aggiungere in quanto neofita della serie di videogiochi, ma dopo 70 ore complessive e aver esplorato tutte le regioni qualcosina voglio dire. Intanto confermo la maggioranza dei pareri entusiasti di questo Pokèmon Heart Gold pur non avendo giocato l'originale. Mi sono trovato davanti sicuramente un titolo ben solido, spensierato, divertente e stimolante

Si apprezza principalmente la progressione ben precisa della mappa, il timer di gioco in real life che permette di imbattersi in nuovi Pokémon di notte, la quantità e la varietà degli stessi, gli scontri sempre più accattivanti dei capipalestra, la lega dei super 4, il fantastico minigames tattico-logico dei Voltorb, e per finire un " postgame " che include una massiccia quantità di contenuto che mai mi sarei aspettato.

Insomma, arricchire del tutto il Pokédex che vede ben oltre 400 specie, adesso come adesso, è UTOPIA nonostante i miei buoni propositi. Andare a caccia di strumenti per essere utilizzati sapientemente in battaglia invece non risulterà così proibitivo con un po' di backtracking. Potenziare e acquisire abilità sempre più utili che consentono man mano di renderti un allenatore sempre più capace, strategico e soprattutto libero di setacciare ogni sentiero resta perno di tutta l'avventura. Sventare i piani del temibile Team Rocket, incontrare tanti avversari sul proprio cammino, partecipare a diversi eventi nel parco lotta, nel parco nazionale, nel Safari etc. e soprattutto andare alla ricerca di centinaia di Pokémon, tra cui dozzine di leggendari. Heart Gold può seriamente vantare un vastissimo repertorio di contenuti e se a questo aggiungiamo uno degli accompagnamenti musicali più orecchiabili e piacevoli di sempre, è sottinteso che viaggiare con i tuoi amici è sempre molto appagante e raramente noioso.

Per quanto riguarda quelli che posso classificare aspetti da " revisionare " in primis la collezione di molti allenatori avversari tende ad impoverirsi per avere gruppi di Pokémon tutti uguali, anche col medesimo livello capita, e spesso ci si limita a utilizzare l'abilità più superefficace che già abbiamo appreso da ore il suo effetto rendendo lo scontro inutilmente vano e ripetitivo. Alcuni dungeon non sono il massimo, come ad esempio la torre dove in cima risiede il Leggendario Pokémon uccello...beh era impestata di Rattata e che cavolo basta con sti rattata, non so che tipo di lore ci sia dietro, ma dopo l'ennesimo rattata o l'ennesimo Pokémon già affrontato moltissime volte il repellente massimo sarà la migliore delle soluzioni. Non ho apprezzato la maggior parte dei Pokémon selvatici riproposti nella regione del Kanto con un livello decisamente più basso del nostro e spesso nulla di nuovo, come se Kanto fosse davvero stata presa in prestito da un altro gioco, ma senza i dovuti accorgimenti, inficiando sul bilanciamento generale. Altro aspetto da rivedere seriamente è la casualità di cattura, sul serio, trovo inconcepibile che un Pokémon indebolito di vita, nel pieno di status alterati come paralisi e sonno debba liberarsi dall'Ultra Pokeball dozzine e dozzine di volte, riavvii, riprovi senza attaccarlo e puff lo catturi dopo 2/3 tentativi, anche se in questo caso le probabilità di successo dovevano essere molto mooolto più basse. La radio e le telefonate hanno rotto i coglioni!

Per me questi aspetti negativi sono tanto importanti, contano e pesano, pertanto mi è un po' difficile andare oltre i meriti che ho esposto e che ribadisco. Tutto sommato va bene così, ho ben poco di cui lamentarmi e sono proprio contento di averci dedicato tutta l'estate.

8.5

Voto assegnato da Johnlocke07
Media utenti: 9.2 · Recensioni della critica: 8.8

Johnlocke07

ha scritto una recensione su Yakuza 3 Remastered

Cover Yakuza 3 Remastered per PS4

Una nuova famiglia da proteggere

Allora, dato che un po' mi preme, inizio subito con l’aprire e chiudere velocemente una parentesi che riguardano i primissimi eventi di Yakuza 3. La scena iniziale si apre con un flashforward salvo poi riprendere da lì a poco la sequenza finale post credit di Yakuza 2, ecco, partiamo da qui, da dove ci eravamo lasciati.

Dopo quanto visto dal suo predecessore, senza soffermarmi sulla magnifica scrittura dei personaggi, quanto più invece sull’importanza che hanno assunto nella sfera intima e personale di Kiryu, vedere liquidato così un personaggio chiave del 2 mi ha fatto un certo effetto, personaggio che a quanto pare non aveva ragione di esistere nella storia del terzo capitolo principale. L’ho trovata una scelta che poteva essere gestita in modo diverso, più plausibile…
Sarà un “ arrivederci “ certo, ognuno deve continuare con la propria vita e sono d’accordo, eppure, con tutta la comprensione e la stima che ho oramai acquisito per il Ryu Gotoku Studio, la costruzione della scena in sè l’ho trovata decisamente fuori luogo!
Forse nel 2 hanno spinto un po’ troppo in tal senso, difatti mi era sembrato un tantino eccessiva la svolta, quest'ultima va un po' in contrapposizione con l’inizio di Yakuza 3, è stato tipo come salutare un amico qualunque che sai di rivedere il giorno dopo, e non è così, in tutto questo con una strana naturalezza e una regia non pervenuta, come se improvvisamente tutto il precedente che hai spinto e caricato all’inverosimile, di botto, contasse poco o nulla!

Ma la scelta ha un perché, stavano preparando le basi per la nuova vita del nostro protagonista.

Kazuma Kiryu, lasciandosi Kamurocho e la Yakuza alle spalle, (non prima di affidare al carismatico Goro Majima la protezione del sesto Chairman del Tojo Clan) insieme ad Haruka Sawamura, apporterà una svolta non indifferente alla propria vita. Il nostro ex Dragone di Dojima si ritroverà a gestire il Morninglory, un orfanotrofio con diversi bambini rimasti orfani nei pressi delle paradisiache isole Ryukyu, il quartiere turistico di Naha, capoluogo della prefettura dell'isola di Okinawa. Il paesaggio costiero è come deve essere, suggestivo e di una bellezza inaudita. Questa inedita e piccola mappa del terzo capitolo non tarderà a brillare di luce propria con la sua atmosfera tipicamente tropicale, supportata da una direzione artistica molto ispirata da rendere il tutto ancor più intenso e affascinante.

Kiryu darà a questi bambini tutto il proprio sostegno facendoli sentire e sentendosi a sua volta parte di una unica grande famiglia, non mancheranno i suoi insegnamenti, la propria morale e la propria filosofia. La storia di Yakuza 3 si pone come primo obiettivo di inquadrare sulla scena le nuove responsabilità di Kiryu, in una situazione ben più marcata rispetto la sola protezione di Haruka.

Certo, i giocatori pad alla mano potrebbero trovare il tutto troppo tedioso e poco interessante, non li biasimo, trovarsi a fare “da babysitter” a questi piccoli bricconcelli alla lunga potrebbe portare a chiedersi “quando ingrana la storia di Yakuza 3? “
I giocatori, fidelizzati o meno, dovranno per forza di cose scendere a diversi compromessi, a partire dal ritmo narrativo, contestualizzato si, ma decisamente più lento e sostenuto, “ più tranquillo “, per dare ampiamente spazio alla sufficiente costruzione delle singole sottotrame legate a ciascun bambino, non tutte così esaltanti devo dire, ed è proprio in questo preciso contesto che entrano in gioco le capacità di problem solving di Kiryu.

Eppure sapete, nonostante le premesse che dir si voglia appaiono soporifere, sarà invece la brezza dell’oceano, l’inedito luogo, la nuova vita di Kiryu, sarà il suo senso che trova compimento nel finale, si insomma tutto questo non mi ha comunque permesso di sottovalutare la realizzazione di questa scelta, proprio perchè nel bene e nel male ha contribuito a rendere Yakuza 3 un titolo ricco di personalità!

Chi darà un “po’ di brio” in questa prima parte del gioco sarà la conoscenza della Ryudo Family i cui membri non tarderanno a stringere un forte legame di simpatia col giocatore e di fratellanza nei confronti di Kiryu…anzi saranno proprio le informazioni in possesso del trio che inizierà a creare scompiglio nella nuova vita del protagonista. A partire da dispute politiche sul terreno proprio dove è situato l’orfanotrofio, a seguire una misteriosa sparatoria avvenuta al QG del Tojo Clan che vede coinvolti personaggi a noi ben noti. Il mistero e gli intrighi si infittiscono, portando alla luce uno dei personaggi più interessanti della saga, un villain per la precisione, riuscitissimo, ma che col suo background poteva puntare ancora più in alto, per quanto fossero ormai prevenute le sue azioni capitoli prima. (basta anche una rapida occhiata al menù e alle informazioni presenti nei vari profili dei personaggi )

Detto questo la storia di Yakuza 3, nonostante alcune sbavature, comincia a carburare poco per volta e abbastanza bene, a Tokyo, nei distretti e nelle vie dell’immancabile, vivacissima e familiare Kamurocho. ( E quando mai xd ) E proprio quando sembra che la storia stia entrando nel vivissimo facendosi sempre più interessante, si ritorna ad Okinawa dove l’attenzione viene ancora una volta riposta in un Kiryu "padre"… su altri singoli bambini che mancavano all’appello, beh, non dico che ha distrutto il ritmo di ciò che si stava costruendo, ma quasi. xd Probabilmente per non condensare tutto nella parte iniziale altrimenti il giocatore rischiava di andare in letargo o semplicemente per continuare sempre a offrire quello scorcio di vita, di quanto Kiryu ci tenesse così tanto alla sua nuova famiglia, d’altronde è ad Okinawa adesso il cuore pulsante della sua nuova esistenza.

In termini di gameplay e combat system non avendo avuto modo di giocare Yakuza e Yakuza 2 per ps2, ( sono partito dallo zero e i successivi Kiwami ) mi è difficile fare un confronto preciso col 3, di certo l’impatto iniziale non è stato così meraviglioso. Quello che si percepisce è che Yakuza 3 tecnicamente risulta un gioco un tantinello grezzo, così datato che probabilmente anche al lancio non era tutta sta cima, ma su un paio di cose sono consapevole. Primo, per la prima volta vi sono sessioni incentrate su fughe e inseguimenti, ( le stesse che ho visto in Judgment) inoltre sarà possibile impostare la visuale in prima persona e ciò servirà principalmente nel raccogliere chiavi posizionate in punti elevati della mappa, oppure ciò sarà molto utile nelle "Revelation", in base alle indicazioni di un blogger turista statunitense con la prima persona sarà possibile scattare delle istantanee riprendendo eventi esilaranti, centrando la didascalia si avrà modo di sbloccare nuove tecniche e potenziamenti per Kiryu, tale contenuto vuole solo incentivare a variare un po’ di più il gameplay.

Secondo, che questa remastered contiene tutti i contenuti rimossi dalla versione ps3 occidentale. ( Europa e Nord America) Chris Muccio me ne ha fatto menzione più volte, la remastered non omette alcun contenuto del gioco originale nella terra del Sol levante, dimostrandosi contenutisticamente parlando un gioco straricco di robe opzionali, spaziando tra i primissimi prototipi di hostclub con tanto di personalizzazione alle hostess, le sale da gioco come lo Shogi e il majhong, lo strip club del quartiere Pink Street a Kamurocho, ed un minigioco su domande di cultura e storia giapponese. Insomma al livello di contenuti Yakuza 3 è tantissima roba, non sfigura affatto davanti ai Kiwami. ( cosa che speravo facesse in realtà) Siamo in presenza di oltre una ottantina di substory, quelle più importanti doppiate! ( Date, Rikiya, e quella inutilissima e ridicola coppia che verrà ripresa nei Kiwami xd ) Per non parlare delle missioni legate nello sconfiggere Hitman, si tratta di autentiche boss fight opzionali da cui si potrà trarre una cospicua ricompensa in denaro! Ovviamente la qualità generale non è quella dei Kiwami, non c’è stata proprio una missione o un minigames che mi abbia incollato con particolare entusiasmo, ( la pesca mi ha tenuto ben distante invece) ma in ogni caso qualcosa di interessante c’è, ad esempio molto bella la sidequest del giornalista che chiede supporto a Kiryu per trovare prove e dimostrare l’innocenza di un presunto assassino.

Yakuza 3 è esattamente questo, uscì per la prima volta in Giappone nel 2009, 13 anni fa ad oggi, va ovviamente contestualizzato. Fa molto piacere di questa remastered, ci mostra tutto di Yakuza 3 senza portare i tagli della versione occidentale, è innegabile che non siamo di fronte al capitolo migliore della saga, ma sicuramente ciò che ha raccontato non è passato inosservato. Nonostante un ritmo volutamente altalenante e meno incisivo, dei colpi di scena più telefonati, un lato tecnico datato, una IA basilare, e un Kazuma Kiryu un po’ “ pappamolle “ da non accorgersi minimamente del pericolo, (Tamashiro/Hamazaki coff coff) io mi ricorderò con piacere di questo spaccato di vita del nostro personaggio, della Ryudo Family, dell’orfanotrofio, dei bambini, della suggestiva veduta sul mare, e cosa che è assolutamente certa, non si potrà MAI DIMENTICARE la bellezza di questa ost…
https://www.youtube.com/watch?v=zMCAM8y- …

Alla prossima Kiryu!

8

Voto assegnato da Johnlocke07
Media utenti: 7.8 · Recensioni della critica: 7.9

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