MEGATHREAD 3 - Videogiochi anni '80
Buona domenica Ludomediani, l'argomento di oggi è la decade che va dal 1980 al 1989 videoludicamente parlando.
Per alcuni di voi potrebbe essere un periodo vissuto e nostalgico mentre per altri un'epoca remota e sconosciuta. Quel che è certo è che gli anni '80 sono stati un po' il "medioevo" dei videogiochi, non nell'accezione negativa del termine ma più semantica, ovvero semplicemente un periodo di mezzo tra l'antico e il moderno.
Questa è l'era della terza e quarta generazione, dominata in ambito console da Nintendo con NES e game boy (con Tetris) e rivaleggiata da Sega, e l'epoca d'oro delle sale giochi. Serie di punta: Mario, Mega Man, Zelda, Final Fantasy, Donkey Kong, Metroid e tante altre.
Buona discussione!

spartacus120
In quel periodo non ero ancora nato.
E cronologicamente, non saprei dire quali giochi appartengano a quel periodo.
Però ho giocato un sacco a Tetris, magari non proprio alla versione originale, ma sui Fake Game Boy che vendevano nei negozi di giocattoli.
Poi vabbè chiaramente molti dei Super Mario che ho giocato appartenevano forse a quell'epoca.
Ma il gioco che più mi è rimasto impresso (ma che ho poi giocato nei primi anni 2000 su Famiclone è stato Battle City.
Enima
Nemmeno io, però appunto ho fatto gli esempi di alcuni giochi di quegli anni. I primi 3 super mario sono per nes e quindi di quegli anni, sicuramente ne hai giocati e sono tra i titoli più belli a mio parere, soprattutto il 3. Battle city non lo conoscevo!
spartacus120
@Enima si si infatti li ho giocati, però secondo me averli vissuti all'uscita fa tutto un altro effetto.
Io li ho giocati in contemporanea con i giochi "iperrealistici" della PS1
Grishnakh
Essendo nato nel 94 non posso dire di aver vissuto quell'epoca, ma ho recuperato tantissimi giochi anni 80 successivamente. A parte i classici Nintendo, ho giocato tanto i giochi Taito, tipo The Newzealand Story, Bubble Bobble etc che trovo siano divertenti da giocare ancora oggi
Enima
Bubble Bobble fantastico, ricordo vividamente la musica
TheTechnogressist
Dimentichi che quella è stata soprattutto qui in Italia l'epoca degli home computer, il C64 divenne uno status symbol delle famiglie "moderne", superato poi nei primi anni '90 dall'Amiga. Il problema è che la libreria di videogiochi per gli home computer dell'epoca è praticamente infinita a causa di homebrew, cloni, cloni di cloni, etc. quindi non è mai possibile segnare una linea e dire cosa ha portato avanti quell'epoca.
Contesto la definizione di pseudo medioevo, la vedo più congruente all'epoca della seconda gen pre crisi del 1983, la terza e soprattutto la quarta ha visto un passo tecnologico in avanti di una portata credo pari a quella che verrà con l'immersivismo e fotorealismo di cui oggi ne vediamo solo la forntiera. Vedila piuttosto come l'inizio dell'era moderna, con l'avvio del motore a vapore.
Enima
Si si la quarta che è più anni '90 non la definirei medioevo, era solo per indicare un po' il punto di rottura a mio pare dell'anno '83. C'è stato appunto un bel salto generazionale. Per me appunto il periodo snes/psx è quello moderno, e soprattutto lo reputo l'epoca d'oro del gaming, ma questo è un altro argomento
Ludo Forum
Ricordo che quello che scrivo è giusto per dare un incipit, siete liberi di parlare liberamente di altro finchè è pertinente. Inoltre non è necessario essere nati negli anni 80 per giocare giochi di quell'epoca
Fonzie
Sono stati i miei primi giochi, su floppy disk probabilmente emulati, sono la mia infanzia ma l'approccio arcade della terza gen ora come ora non lo digerisco, la quarta gen già è diversa
Enima
molti giochi si sono "svecchiati" anche andando a pensare a tanti titoli moderni indie che vengono riproposti con quelle formule, poi robe come super mario bros 3 sono immortali
bluemonday
Ancora con sta' Nintendo? Ma possibile che crediate davvero al fatto che fosse così importante negli anni 80? Il Nes arrivò in Europa tardi e ci giocarono in pochi, visto che, grazie anche alla pirateria dilagante, avevi accesso a quasi tutti i giochi che uscivano sulle altre piattaforme. I giochi più popolari, oltre agli arcade, erano quelli che giravano su C-64, Amiga, Spectrum ed i computer minori. I più premiati erano le avventure testuali della Infocom, quelli della Epyx, Cinemaware, per non citare la miriade di software house inglesi già attive all'epoca. Il Gameboy poi uscì nel 1989 con i portatili che esistevano già prima e qui si che la Nintendo diceva la sua, grazie ai suoi Game&Watch, che furono presto raggiunti da tanti cloni diversi, ma anche in questo caso non fu la prima a lanciare dispositivi portatili per giocare, vedi il Microvision uscito addirittura nel 1979 con giochi su cartucce.
Enima
Non c'è solo lo sguardo di chi ha vissuto quegli anni in Italia che pure è interessantissimo e importante ma anche la retrospettiva di chi dal punto di vista dei videogiochi ha potuto "recuperare" dopo, ad oggi indubbiamente, a livello mondiale e non circoscritto all'europa, sopravvive maggiormente contenuto Nintendo, che evidentemente è invecchiato bene (nel senso che per tante persone vale la pena ancora giocare quei titoli) e non si può negare che non sia un prodotto di un periodo diverso: che lo vogliamo o no sono giochi pubblicati in quel decennio, anche se appunto qui da noi era più popolare sega magari.
Detto ciò tutti coloro che hanno un'esperienza diretta sono liberissimi di discutere di altri giochi, può essere un occasione molto interessante e ho aperto il topic apposta. Allo stesso tempo non ci si può stupire se a distanza di 40 anni Mario e co. sono ancora qui, dato che Nintendo è più viva che mai ed è la prima a tenere vivido il ricordo del suo passato, a differenza di altri publisher che magari purtroppo sono andati persi nel tempo
bluemonday
@Enima Capisco il tuo punto di vista, ma il NES ed il Gameboy quando uscirono avevano un target specifico e difatti venivano venduti nei negozi di giocattoli. Chi li ha giocati in quei anni è ovvio che abbia bei ricordi, certo non gli facevi provare un'avventura Infocom, che era impegnativa anche per un madrelingua inglese, praticamente erano dei libri interattivi. Sul fatto che siano arrivati ai nostri giorni, è stata brava Nintendo in seguito, al contrario di Sega e di tante altre case che hanno fatto scelte sbagliate! Bel topic comunque!
Enima
@bluemonday quella di venderli come giocattoli e non videogiochi fu una trovata di marketing furbissima dato che c'era stato il "crash" di atari prima. Sega è stata sfortunata e ha fatto scelte sbagliate, almeno è ancora presente come software house. Mi fa piacere ti piaccia, ho scelto questo argomento per questa settimana perché l'utenza sul sito è variegata, va dai 15 ai 50 anni quindi c'era sicuramente occasione di confronto su punti di vista lontani tra loro
Trobar clus
Gli anni '80 erano un periodo sperimentale, e spesso i giochi non avevano le stesse logiche dei giorni nostri.
Per questo, quando mi capita di ricominciare un The Bard's Tale o un Eye of the Beholder, penso che siano ancora oggi dei giochi freschi. Stessa cosa per un classicone come Ultima IV. Su PC all'epoca si faceva davvero la storia.
Meno interessanti i giochi per console, che, essendo più semplici, sono in realtà molto più vicini a quello che giochiamo oggi. Ho approfondito molto di più il panorama per PC, anche se in realtà molto poco.
Enima
Anche su console si vedevano logiche diverse da quelle di oggi, soprattutto con la filosofia di fare sequel meccanicamente diversi dai predecessori, come zelda 2, super mario bros 2, final fantasy II, dragon quest II...
Trobar clus
@Enima ah sì, senza dubbio, ma quei giochi in sé non sono poi troppo diversi dai giochi che escono oggi, nelle fondamenta.
Voglio dire, Final Fantasy II alla fine è un gdr abbastanza classico, e in generale i giochi giapponesi hanno costruito su quella eredità.
Prendi invece un gioco come un Eye of the Beholder o un Ultima VII, che avevano delle idee che oggi troveremmo assurde. Questo avveniva perché ancora non c'erano dei canoni veri e propri. Nell'ambito dei crpg, infatti, il modello dominante è diventato quello del primo Baldur's Gate
Enima
@Trobar clus è bello quando non ci sono preconcetti e quindi sei "costretto" a inventarti un modello piuttosto che seguirne uno esistente, anche se poi il risultato magari non è rivoluzionario, ma almeno fai qualcosa di interessante. Oggi questa sperimentazione la possiamo vedere solo in alcuni indie, dato che pure questi si stanno standardizzando purtroppo (basti pensare ai tantissimi roguelike o metroidvania)
Trobar clus
@Enima sì, faccio sempre l'esempio di Einar Selvik dei Wardruna. In un'intervista disse che si era costruito i suoi strumenti da solo e che aveva poi imparato a suonarli a orecchio, perché probabilmente è così che avranno imparato i suoi antenati nel VIII secolo.
Quindi per lui è stata una scoperta. Secondo me i giochi di quel periodo erano un po' così.
Enima
@Trobar clus è un bel modo di vederlo. In ambito musicale a me viene in mente Giorgio Moroder per la musica elettronica