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La stampa videoludica è morta e anche Dio non si sente tanto bene

Che relazione c'è tra un uomo che fa l'elicottero con il pisello e il giornalismo videoludico?. Se in mezzo alla folla un tizio tirasse fuori il pene e iniziasse a fare l'elicottero, tutti guarderebbero lui. Nella realtà il fatto diventerebbe oggetto di una risata e sarebbe dimenticato dalla maggior parte dei presenti dopo poche ore, entrando di diritto negli scarti della memoria. Su internet è diverso, perché qui l'uomo che fa l'elicottero con il pisello è economia. Figuratevi che allo scemo è stato dato anche un nome nobile: economia dell'attenzione. Quell'attimo in cui nella realtà lo sguardo si volge verso ...

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31 agosto 2018 alle 18:10

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Ragazzi ho letto tutto d'un fiato l'articolo di Claudio Todeschini...che tristezza, che pena, che amarezza.
Io seguo TGM dal n.2. ( 1987 ) e mi dispiace che la stampa specializzata videoludica stia andando alla deriva. A quei tempi era tutto un tripudio di speranza è di entusiasmo. C'era in noi adolescenti una invidia ed ammirazione pazzesca verso quei pochi fortunati che scrivevano di videogiochi.
Non entro nel merito delle valutazioni di Claudio perché altrimenti scriverei un altro articolo ma il tutto e' degno della massima attenzione.
Voi che ne pensate ?

 

Ma scusatemi. Perché nello stesso giorno due testate diverse scrivono un articolo sulla stessa cosa?

 

@m4ddok "le testate mettono il link al primo che ha dato la notizia?"
Toh, il tizio di Multiplayer lo ha appena fatto, modificando l'articolo. E aggiungendo l'articolo originale asd
E vabbe. Anche questa serata si è conclusa pacificamente.

 

Todeschini ha ragione. Sono finiti i tempi di GMC o Game Republic, o quelle riviste molto belle e competenti. Del resto, è proprio vero che spendere soldi per un prodotto di cui non frega a nessuno è inutile.
Il videogiocatore medio italiano, poi, non legge assolutamente nulla, preferisce il video di qualche youtuber, che, per carità, ci sta, ma è chiaro che si perde spesso qualche pezzo molto interessante e non impara mai a riflettere davvero sui motivi e gli sviluppi del media.
Non la chiamerei stampa semplicemente perché spesso chi scrive nemmeno è un giornalista asd
Ci sta che ci siano tanti siti piccoli che scrivono per passione, sono la linfa vitale in situazioni del genere, ma è chiaro che la passione non basta, secondo me

 

"Eh. Minchia, sto video di Wesa mi dà da riflettere, anche troppo credo...." (lo trovi qui --> https://youtu.be/KMR2_GMTpx0 )
"....Più che altro dipinge l'articolo come una non accettazione del CAMBIO di forma della critica da parte si chi lo svrive e, se ci si riflette, anche come presunzione di sapere quale sia la persona competente di farne parte. Wesa dice bene, sembra come se "serva il patentino" (inteso come dimostrazione di competenza appunto) altrimenti sei solo un tizio che parla di qualunque cosa solo perché hai la bocca per parlare. Eppure se uno ci riflette si potrebbe chiedere, è necessario aver studiato per acquisire una certa bravura nel fare informazione? E qui io direi. No, non è necessario, certo, studiare ti dà accesso a qualità e consapevolezze che probabilmente, senza studio, faticheresti a ottenere. Ma appunto, FATICHERESTI, non che NON PUOI ottenerle proprio xd si parla anche di talento qui, raga.

Capirei anche un'eventuale replica da parte di chi penserebbe "eh, ma qui ci si dispiace proprio della morte del testo scritto, di QUESTO tipo di formato, che sia cartaceo o online, perché il parlato sul tubo è un'altra cosa".
Wesa a tal punto parla di "cambiamento", ok, però non mi viene da dare completamente torto ai primi, che giustamente vogliono difendere quel formato che tanto amano, e che cmq continuerà ad essere amato da chi continua a seguirlo...
Diciamo che hanno ragione entrambi per certe cose, è ad ogni modo un'interessante discussione questa sisi "

 

@Neve Valkoinen il cartellino è come una laurea universitaria. Non è molto diverso il concetto. Per quanto riguarda i video, il problema è che la maggior parte della gente segue youtuber che sono perlopiù di intrattenimento, ma hanno la pretesa di fare informazione (tipo QDSS). Quindi c'è davvero modo e bisogno di lamentarsi. Comunque il video lo vedrò più tardi

 

Letto tutto articolo e ha ragione. Io sono cresciuto con videogiochi (la prima rivista italiana), zapp, the games machine e tante tante altre. Le seguivo e seguivo i loro consigli tutti i mesi compro TGM e PlayStation ufficiale continuo a dare il mio contributo. Il piacere di stare rilassati con una rivista in mano non ha prezzo, ma sempre meno lo pensano e sempre di più usano gli strumenti moderni...che attenzione benissimo che ci siamo e che li uso tutti i giorni, ma bisogna saper mediare le cose e non trovarsi a leggere qualsiasi fuffa esistente. Davvero un peccato tutto questo sia come videogiocatore, come appassionato della lettura cartacea (un libro su carta lo preferisco ai vari lobo) e come uno che cerca qualità in cui legge. Tutti i lavori di un certo tipo stanno “peggiorando”per i motivi che ha spiegato. Internet è uno strumento incredibile, ma tanto ci ha dato, ma tanto ci ha tolto.

 

Sono molto d'accordo con quello che dici credo anch'io che andremo a rotoli con questa internettizzazione di tutto (libri giochi, riviste, TV,ecc) che già stiamo pagando con l'assoluta scarsezza di contenuti ... Speriamo di risalire dopo aver toccato il fondo...

 

@ninh0 alle volte alcune cose in apparenza incredibili alla lunga rovinano ciò che esisteva prima. Qualsiasi mestiere di 40 anni fa è cambiato se non sparito. Lo scotto da pagare per avere comodità.....arriveremo ad punto che lavorerà solo la gente che si occupa di far funzionare le tecnologie. Nei supermercati ci faremo la spesa da soli senza cassieri (già così in parte) Amazon ci porterà le cose dalla finestra con i droni...ogni tanto mi fermo e pensò ma avrà senso davvero avere tutte queste “figate”se poi nessuno lavorerà e potrà permettersele. Ci saranno ancora più super ricchi e ancora più superpoveri.

 

In fondo è così, capisco il suo grido di dolore, ormai gli youtuber spadroneggiano, ficcandoci pure publicità semi subliminali. Fa parte del fenomeno che vede un calo dei lettori in generale, specialmente su carta stampata; io mi chiedo: non sarà pure che i giocatori sono cambiati? Più superficiali, per giochi ormai da un decennio abbondante, più scadenti, facili e tendenti al film (nonostante le grafiche siano sempre più raffinate). Mi rifugio in retro e indie, non vedo altre vie.

 

Purtroppo è lo specchio della società di oggi, superficialità e tutto mordi e fuggi....importante però farsi un selfie e scrivere .....zate su Facebook o fare un meme.