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Robert Trent

ha scritto una recensione su NieR: Automata

Cover NieR: Automata per PS4

I never quite realised how beautiful this world is.

E' davvero difficile spiegare le sensazione che ho provato a giocare questo capolavoro.
Avevo già avuto un'esperienza positiva col prequel, ma NieR:Automata riesce davvero a fare un gigantesco passo avanti.
Non ho molto tempo al momento per fare una recensione degna del titolo ma posso solo dire che NieR:Automata rappresenta uno degli apici videoludici della mia vita.

10

Voto assegnato da Robert Trent
Media utenti: 8.9 · Recensioni della critica: 8.8

Robert Trent

ha scritto una recensione su Silent Hill: Homecoming

Cover Silent Hill: Homecoming per PS3

Silent Hill Homecoming uscito nel lontano 2008 inizialmente nasce come SHV, e viene sviluppato da Double Elix divenendo il primo SH ad approdare su console domestiche della settima generazione videoludica.
La recensione sarà come sempre molto soggettiva e spoiIerfree,
pensandoci con questo ho finito tutti i Silent Hill della serie principale... e lascia un certo effetto sapere che non ne potrò giocare un altro (in tempi brevi almeno, vabbeh sapete la storia...).

In questo titolo vestiremo i panni di Alex Shepard, un ex soldato che dopo qualche tempo ritorna nella sua città natale.
Inizialmente non mi colpì molto, ad essere onesto fu anche l'ultimo SH che recuperai, lo lasciai come ultima ruota del carro della serie ma in fondo dopo più di 8 anni dal release lo recuperai.
Questo titolo è molto strano, inizialmente mi piacque finendo poi col deludermi su diverse cose, rivelandosi un gioco terribilmente basato sul fanservice finendo poi addirittura a non essere pubblicato in Giappone, insomma nel prodotto finale sembra esserci davvero poca farina del proprio sacco...

Una delle cose che mi piacquero di meno è che la maggior parte del titolo non è ambientato neanche a Silent Hill, ma a Shepard's Glen, una delle tante città limitrofe dell'iconica città nebbiosa.
Diversamente da SH4, dove avremo solo una fase di gioco al di fuori di SH (precisamente South Ashfield), Homecoming si rivela invece molto insistente nell'ambientare (anche in maniera troppo lineare) il titolo nella città di Shepard's Glen.

Uno dei maggiori difetti del gioco è che prende davvero troppo spunto dal Film del 2006, e le diverse incoerenze del film le porta appresso anche Homecoming, come il cameo insensato di mostri, che per chi conosce bene la serie sa quanto siano fondamentali per capire totalmente l'opera ed il personaggio con cui si gioca.
Inoltre Homecoming vaga un po' troppo su una struttura narrativa fin troppo simili a Silent Hill 2 per quanto riguarda i temi trattati non brillando insomma di luce propria o comunque non mettendo in risalto i propri pregi.
Questo aggiunto alla grande dose di fanservice presente nel titolo hanno portato la Konami a non far uscire il titolo nella terra natia trovandolo più adatto al pubblico occidentale che ha accolto meglio il film.

Nonostante tutto Homecoming ha fatto diversi passi avanti, è il primo Silent Hill a non utilizzare una telecamera mobile e non fissa, che diciamocelo, nonostante crei atmosfera era davvero complicata da gestire.
Il Battle System è più immediato collegandosi al fatto che Alex è un soldato addestrato, percui se la caverà durante i combattimenti rendendoli forse meno frustranti ma che comunque andranno a rompere decisamente l'atmosfera horror dei vecchi silent hill dove eravamo impotenti dinanzi al nemico facendoci pesare di più lo scontro con loro.
Graficamente è altalenante, i mostri sono resi molto bene mentre le ambientazioni a volte hanno una resa discreta per colpa di texture di scarsa qualità, i modelli umani invece sono salvabili, nonostante siano a volte molto approssimativi, i capelli dei personaggi femminili invece sono un pugno nell'occhio che sembrano essere delle vere e proprie salsicce che spuntano dalla testa.

In conclusione Silent Hill Homecoming è sicuramente un titolo godibile con tutti i suoi pregi e difetti, ma nonostante le buone idee ha dato un risultato discreto, forse per colpa di uno sviluppo altalenante o forse semplicemente una presa di direzione particolare.
Resta comunque un Silent Hill (anche se personalmente lo considero il meno bello) che sicuramente farà piacere ai fan della serie e che indubbiamente dista anni luce dall'inopportuno "Book of Memories".

PRO:
- Storia e Protagonista godibile.
- Monster Design ispirato (ed a volte anche troppo).
- Buon Level Design, anche se parecchio lineare.
- Battle System rielaborato (può essere anche un contro).
- Ottimo sonoro (nonostante sia quello più sottotono di quelli curati da Yamaoka).
- Buona durata tutto sommato, intorno alle 12 ore ma con pochi motivi per rigiocarlo (pochi extra insomma se non qualche abito).

CONTRO:
- Un Silent Hill non ambientato a Silent Hill (o almeno il 70% è altrove).
- Davvero pochissimi Puzzle (ne ho contati solo 4), l'intero gioco si basa su "trova oggetto A ed usalo quando serve".
- Menù e gestione dei tasti scomoda.
- NPCs davvero sottotono.
- Graficamente e tecnicamente un po' altalenante.
- Il finale UFO ottenibile alla prima run (pensate ad un poveretto che ignaro delle scelte fatte si ritrova dopo 13 ore di gioco il finale comico...).

7.5

Voto assegnato da Robert Trent
Media utenti: 7.6 · Recensioni della critica: 6.9

Robert Trent

ha scritto una recensione su Silent Hill: Downpour

Cover Silent Hill: Downpour per PS3

Dopo il disbanding del Team Silent (da parte della Konami), team della Konami che creò e si occupò dei primi 4 Silent Hill, il publisher passò l'IP a delle software house occidentali pensando che fosse la scelta migliore visto che Silent Hill tutto sommato è ambientata nell'americana fictional city omonima.
Climax nel 2006 riuscì a fare un lavoro eccellente con Silent Hill 0, mentre nel 2008 Double Helix invece ebbe il compito di sviluppare Silent Hill Homecoming.
Nel 2010 viene annunciato il settimo capitolo della serie principale, questo nuovo lavoro venne affidato sempre ad un team occidentale come i precedenti 2 titoli, la casa sviluppatrice scelta fu la neo software house polacca Vatra Games. Il progetto durò 2 anni e finalmente nel 2012 uscì Silent Hill: Downpour.

Il lavoro dei Vatra Games mi stupì fin da subito, un ottimo ed enigmatico prologo pensato come un incubo che fa da tutorial ma che infondo ha un suo peso in tutta la storia.
Nel titolo andremo incontro alle (dis)avventure di Murphy Pendleton, un carcerato della Ryall State Prison in fase di trasferimento verso la Overlook Penitiantiary, nella parte Nord di Silent Hill.
Questo è l'unico spoiIer che farò riguardo alla trama, ed è anche quello che la maggior parte di voi sa, e deve sapere prima di iniziarlo.
Dico semplicemente che una trama così bella ed un protagonista così "attivo" nella trama non lo vedevo forse da SH3.

La struttura di gioco a primo impatto la trovai sublime, il free-roaming della serie viene migliorato ancor di più grazie all'introduzione (geniale) di Sidequest invogliando ancor di più il giocatore ad esplorare il distorto quanto dettagliato mondo di gioco.
Questa volta visiteremo la parte sud-est di Silent Hill, una zona inedita alla saga e mai vista prima d'ora.
Probabilmente la zona sviluppata è anche la Silent Hill più vasta e dettagliata di sempre, ci saranno davvero tanti edifici da esplorare o dove entrare per ripararsi.
Una nuova aggiunta è il meteo dinamico, che darà risultati diversi in base al suo stato...
Se inizierà ad infittirsi la nebbia allora aumenteranno i nemici, e se inizierà a piovere aumenteranno ancora di più rendendoli più forti ed aggressivi.
Le fasi esplorative sono una goduria, da Homecoming in poi l'abbandono della telecamera fissa ha migliorato TANTO il gameplay e la sensazione di esplorazione, gli effetti luce della lampada sono stupendi. A volte nel buio, girare con la lampada mi ha dato una sensazione di foto-realismo assurda.
La natura tecnica del titolo è ottima a livello grafico e di modellazione, gli unici problemi sono i cali di frame rate spesso causati da (un fastidioso quanto inutile) autosalvataggio, SH da sempre ha avuto una struttura a checkpoint ed ancora oggi non capisco perchè non abbiano continuato su questa via, avrebbe dato molto a livello di level design oltre che dare più stabilità al framerate visto l'alleggerimento di processi paralleli.

Il gameplay invece subisce una variazione, mantenendo il massimo di 2 armi equipaggiabili ed andando un po' a scarnire l'inventario a cui tutti eravamo un po' abituati.
Le risorse mediche stavolta si minimalizzano in semplici Medikit (dicendo addio alle iconiche bevande salutari ed alle ampolle) che cureranno il personaggio nell'immediato.
Un'aggiunta carina è che sia le condizioni del vestito che l'animazione del personaggio cambieranno in base alle sue condizioni di salute.
Per quanto riguarda la HUD, Downpour nè è sprovvisto come quasi tutti gli altri capitoli della serie (apparte il 4, che ci ha donato una Health Bar... e che non capisco perchè l'abbiano voluta togliere).
Gli enigmi sono uno dei miglioramenti maggiori del titolo, enigmi così ben pensati non erano minimamente presenti in Homecoming.
E non si vedevano da SH4 almeno, nonostante SH0 fosse anche abbastanza messo bene sotto questo punto di vista.
Inoltre il gioco presenta una difficoltà Enigma che modificherà gli enigmi in base alla difficoltà selezionata cambiando addirittura il reward in alcuni casi.

La mancanza di Yamaoka per molti fu un handicap anticipato di questo titolo, però Daniel Licht ha dimostrato di sapere il fatto suo rendendosi un degno sostitutore dello storico Music Director della saga, specie col Main Theme in collaborazione coi Korn.
Per quanto riguarda invece il design dei nemici siamo comunque in alto, non ce ne stanno troppi (più o meno quanto SH2 da questo punto di vista) ma nel contesto ci stanno tutti grazie al simbolismo che racchiudono.
Inoltre sono stati aggiunti più modelli per ogni nemico diversificandoli fra di loro, un dettaglio di poco conto ma che nel contesto dimostra la cura che hanno messo.
Le poche bossfights sono di meno (ce ne sono in tutto 3) ma preferisco questo tipo di approccio con boss unici, piuttosto che boss che più avanti diventano nemici comuni come spesso accadeva nella saga (abstract daddy in SH2, Caliban di SH0 ecc) .

L'unione di tutte queste nuove feature, la cura per i dettagli, il rispetto verso i titoli vecchi (addirittura il team vatra si autonominò in maniera parodistica "Team Silence" omaggiando il Team Silent) creano una formula di gioco che personalmente ho adorato nonostante le sue imperfezioni (che se vogliamo parlare di imperfezioni, anche gli altri silent hill ne hanno comunque)...
Una trama ed un protagonista maturo, dei personaggi in pieno stile silent-hilliano ed una silent hill più curata che mai rendeno Downpour a pieni fatti quello che per me è il terzo Silent Hill preferito.

PRO:
-Riesce a rinnovare il brand pur rimanendo fedele allo spirito della saga (ed è ricco di Easter Eggs dei capitoli precedenti).
- Trama all'apparenza semplice ma più avanti si infittisce sempre più ed alla fine si capisce la genialità (Cioè il Finale E... è da chapeu ed applausi).
- Il protagonista umanamente più attivo agli eventi di gioco, e secondo me uno dei migliori in assoluto.
- Level Design ottimo, ed interazione ambientale coerente.
- Enigmi finalmente degni di questo nome e del nome che porta il titolo.
- Le Side Quest sono la cosa migliore che potessero introdurre.
- Il Silent Hill più longevo, con la città nebbiosa più grande e dettagliata mai vista nella serie.
- Ottima colonna sonora (Daniel Licht ha fatto un gran lavoro, per non parlare poi del Main Theme fatto dai KoRn).
- Effetti sonori agghiaccianti.

CONTRO:
- Framerate spesso instabile, e svariati pop-in.
- Battle System che non brilla particolarmente ma funzionale (e comunque molto più avanti rispetto a quello rudimentale che i capitoli precedenti ci hanno abituato).
- Colonna sonora ottima nonostante la mancanza di Yamaoka ma gestita male (praticamente alcune canzoni partiranno solo se si azionerà lo stereo, e non mi piace moltissimo come scelta).

9.5

Voto assegnato da Robert Trent
Media utenti: 7.8 · Recensioni della critica: 7.4

Robert Trent

ha scritto una recensione su Tomb Raider

Cover Tomb Raider per PS3

Passato il periodo dell'insuccesso di Underworld e dell'assorbimento di Eidos da parte di Square Enix e subito quest'ultima mette in moto il proprio acquisto commissionando nuovi lavori sulle IP acquisite (ricorderete il reboot di Thief e Deus EX oltre a questo), passa un po' di tempo ed ecco che la Crystal Dynamics per la seconda volta Rebootta la saga di Tomb Raider.
E questa volta decide di lavorare ad una protagonista più giovane che inizia l'approccio all'archeologia, od almeno così dovrebbe essere (e per la cronaca, una giovane Lara c'era già in TR4 e TR5, molto più caratterizzata di questa).
Non è facile parlare di questo titolo, è come prendere un gioco con la copertina di Metal Gear Solid e trovarsi dentro Crash Bandicoot.
Per me come per chi è amante della saga di Core Design questo reboot rappresenta un vero e proprio paradosso.

Un titolo basato su una campagna promozionale TUTTA sulla sopravvivenza, ma a conti fatti cosa centra la sopravvivenza con questo titolo ? Beh direi niente.
Non c'è nessuna meccanica sandbox (come fame, sete ecc.) che evidenzi questa cosa ludicamente parlando.
Non uccideremo animali e guadagneremo provviste per sopravvivere ma solo per guadagnare EXP.
Non c'è proprio nulla che rende l'idea di sopravvivenza, paradossalmente l'unica cosa che cercava di sopravvivere era la mia voglia di portare a termine il gioco.

Il gioco si presenta come un openworld, con elementi RPG come Skill Tree e Potenziamento Arsenale con un gameplay ed impostazione a cui è difficile non pensare ad Uncharted a primo impatto.
Scriptato e User Friendly fino al midollo per adattarsi agli standard videoludici attuali, e dimentichiamoci dello spirito trial & error dei veri Tomb Raider.
La trama non è nulla di chè, si evolve con eventi abbastanza telefonati e nulla che dia davvero un colpo di scena, da quasi la sensazione di giocare un teen drama colpa anche di personaggi non dotati di grande carisma o comunque non caratterizzati in maniera decisa.
Il level design mi è piaciuto, mi ha ricordato molto quello adottato in Prince of Persia nella trilogia delle Sabbie del tempo, anche se non è decisamente così ampliato e complesso.
Fra l'altro, le tombe sono opzionali (...) e gli spostamenti fra aree si potranno fare via falò che fungeranno da Checkpoint/Upgrade Zone.
Da qui si potrà appunto potenziare l'arsenale tramite Materiali, che saranno una sorta di valuta per potenziare le armi (una volta che le potenzi tutti i materiali non serviranno a nulla).
L' esperienza di gioco viene prolungata da Sfide ed un po' troppi collezionabili dalla dubbia utilità.

Un gioco che vuole apparire profondo ed a volte teatrale, ma non ci riesce ( o perlomeno non ci è riuscito con me) per colpa delle incoerenze successive.
Che poi appunto questo tipo di teatralità è fine a sè stessa, far valere psicologicamente il primo omicidio... per poi 2 minuti dopo aver ucciso altri 20 cristiani...
Per non parlare poi della scena dove sembra che stia per morire, prende 2 bende e 30 secondi dopo è come nuova... una rigenerazione che farebbe invidia a Claire Bennet.
Sezioni di Platforming (spesso a tempo, visto che si distrugge l'ambiente) confusionarie dove basta a volte premere semplicemente il tasto X.
Il tutto condito con qualche bug di piccola-media importanza come gabbiani che si paralizzano nel cielo, nemici che scompaiono nel nulla oppure obiettivi delle sfide che scompaiono nel nulla impedendoti di concluderla (*bestemmia*).

Questa è più o meno l'impostazione decisa da Crystal Dynamics per questo titolo, la ricetta vincente secondo loro.
Una ricetta che può essere facilmente sintetizzata in :
- 1kg di Uncharted
- 500gr di Lost
- 300gr de L'isola dei famosi
- 200ml di Lacrime di fan di vecchia data
- 100ml di Sangue di Bear Grills
- Sfiga della Signora in Giallo Q.B.

Come titolo in sè è innegabile che non sia brutto, e tecnicamente ben fatto nonostante le scelte che personalmente non approvo.
Quindi cos'è questo titolo ?
Un buon Tomb Raider ? Assolutamente no.
Un buon Action ? Forse.
Un buon Platform ? Sicuramente.
Ma a conti fatti è un titolo che non trovando sbocchi migliori è finito per diventare un action altamente commercializzabile ed user friendly, pensato per le masse piuttosto che per i fan.
Sembra quasi che i nuovi sviluppatori vogliano imporre la loro visione sul personaggio e sul brand, una visione che però è infedele ed incoerente a quella originale.
Il titolo è decisamente godibile, ma dipende TANTO da chi lo gioca e dalla relazione che ha con il brand...
Ma una protagonista irriconoscibile, ed una saga stravolta sia nel suo spirito che nel suo gameplay rendono ad oggi il brand di Tomb Raider un'altra vittima della commercializzazione estrema di brand famosi ed iconici.

Resta il fatto che come voto nè un 1/10 come Tomb Raider, nè 8-9/10 come gioco generale gli farebbero giustizia secondo me.
Quindi il voto finale che gli do, secondo la mia visione ed esperienza è 5/10 (che non deve per forza rappresentare il voto assoluto del titolo).
Un voto che fa vedere il titolo sul filo di un rasoio, come la mia speranza di vedere risplendere la Lara Croft che tutti conosciamo.

PRO:
- Graficamente Ottimo.
- Buon Level Design.
- Buone Animazioni.
- Buona Durata (specie considerando la durata media dei lavori precedenti di Crystal Dynamics).
- Framerate abbastanza stabile.

CONTRO:
- Protagonista semplicemente irriconoscibile...Ah, e odia le tombe.
- Tombe Opzionali (...in un TOMB RAIDER *palmface*).
- Puzzles scadenti, imparagonabili agli standard della saga.
- Caratterizzazione mediocre dei personaggi secondari.
- Doppiaggio italiano mediocre (non so quello inglese perchè non ti permette di sceglierlo dal menù).
- Gioco che alterna fasi libere a fasi completamente scriptate (come quelle stealth) invece che lasciar decidere al giocatore l'approccio da utilizzare.
- La vita che si rigenera in un Tomb Raider NON SI PUO' VEDERE (bye bye medikit).
- Fasi platform confusionarie e salti scriptati, altro che "Salta fino al ciglio e premi azione" (Rev, concedimi questa tua citazione asd)
- Sfide carine ma inutili (che senso ha prendere uova dal nido, far esplodere mine ecc ???).
- Quick Time Event a catinelle.
- Il Multiplayer, oltre che essere inutile è anche brutto.

5

Voto assegnato da Robert Trent
Media utenti: 8.4 · Recensioni della critica: 8.7

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