Avete seguito tutta la vicenda delle ultime settimane sul "Gamergate 2"?
In pratica un utente di Steam ha puntato i riflettori su un'azienda chiamata Sweet Baby Inc. che è in gradi diversi, legata a vari giochi anche famosi, in cui c'è più o meno un messaggio, un'agenda politica della sinistra americana, a fare da comune denominatore.
La cosa ha subito scatenato un polverone, da una parte molti giocatori vedono la lista dei lavori in cui è coinvolta questa azienda come un elenco di titoli da evitare di comprare/giocare, boicottare persino; dall'altra una persona che ci lavora ha cercato in tutti i modi di sopprimere la voce dell'utente e il gruppo da lui creato, accusandolo di razzismo etc.
Voi cosa ne pensate? Personalmente vedendo i giochi coinvolti (informazione pubblica, per esempio qui su wiki https://en.wikipedia.org/wiki/Sweet_Baby …) non c'è un titolo che mi interessi, o quelli che potevano interessarmi come quelli di Batman hanno palesemente qualcosa che non va.
Il video postato è solo un esempio sull'argomento, non seguo Asmongold, semplicemente in quanto creator ha la possibilità di diffondere queste informazioni a un pubblico ampio e concordo con ciò che dice qui.
Asmongold Clips / Asmongold Reacts To: Sweet Baby Inc situation has devolved into some cthulhuian monster.. On this Asmongold Clips Youtube Channel you'll never quit finding all th..
Vagitarian
Negli ultimi anni sono nate un sacco di figure assurde e pure ridicole in molti ambiti lavorativi.
Trobar clus
In realtà credo che sia abbastanza comune 🤔 mi pare di capire che anche per Hi Fi Rush sia andata così. Certo che poi ti trovi giochi come Citizen Sleeper o Pentiment fatti da pochissime persone e sono scritti da dio, ma penso che quando lavori con poche persone è facile organizzarsi. Quando invece è un progetto più grande, ehhhh. Sono curioso di vedere se anche Obsidian ha questi elementi
Enima
@Trobar clus al di là della qualità della scrittura nei videogiochi, che non è il punto focale di questo problema, sta il fatto che c'è una specie di lista della spesa da completare a livello di tematiche inserite in ogni gioco, sempre le stesse. Reputo che non solo la narrativa diventa commerciale, ma che addirittura così la si faccia diventare il principale elemento commerciale, nel senso che un gioco viene venduto o meno (a loro parere) a seconda di quali messaggi vengano inseriti al suo interno.
Hafufu
Per loro è necessaria qualsiasi figura possa rendere adeguato un prodotto per il pubblico e che gli elementi inseriti in un videogioco siano compatibili con la sensibilità (e le esigenze) dell'utenza.
Si tratta di prodotti per cui si intende capitolare per milioni, considerando gli investimenti.
Al contempo credo ci sia la volontà di redigere politiche inclusive o che avanzino determinati valori.
I videogiochi, come tutto, non sono mai semplicemente videogiochi.
Figurarsi oggi poi, in cui gioca praticamente chiunque, diventando una delle principali forme d'intrattenimento sul mercato.
Enima
@Hafufu ma come sono arrivate delle persone che lavorano ai videogiochi a ragionare in questo modo? A quanto ho capito, gli sviluppatori ricevono degli incentivi economici se fanno revisionare le loro opere da figure come sweet baby. Cercando di risalire alla fonte, bisogna capire chi è che muove tutti questi soldi, da dove provengono, e perchè lo fanno. Rispondendo a @nuggets619 , questo bisogno di pararsi il culo è a mio parere più percepito che reale. Se fossi un lavoratore in questo campo non comprometterei l'integrità della mia opera per non offendere 4 idioti su twitter. Ricordo delle lamentele sul fatto che in Mario Odyssey Mario avesse un costume da messicano, reputato da alcuni "offensivo". Il costume per fortuna è rimasto nel gioco, e non mi sembra che qualcuno abbia vinto una causa contro Nintendo o che il CEO abbia dovuto commettere seppuku. Ci sono molti esempi di critiche ai videogiochi che per fortuna svaniscono nel nulla, che è anche quello che c'è nel cervello di chi fa queste polemiche. Se lasciamo che un organismo detti cosa va bene e cosa non va bene, siamo alla stregua di un regime che censura a sua discrezione