V1NC3NZ0 ha scritto una recensione su Watch Dogs: Legion
Potere al popolo
Ho deciso di intitolare questa recensione ponendo l'attenzione su quella che credo essere la meccanica più interessante e potenzialmente innovativa del titolo. Personalmente, ritengo infatti che Legion sia l'apice di un franchise che ha visto nel tempo una lenta e graduale evoluzione, in concomitanza a quella del sistema operativo sviluppato dalla Blume Corporation, nonché il ctOS. Infatti, se a Chicago l'hacking è relativamente basilare, le possibilità aumentano già a San Francisco, per poi culminare nella Londra distopica che - a parere personale - fa un po' da protagonista insieme agli attivisti che si ribellano all'oppressione.
Non a caso, è proprio l'ambientazione che gioca tanto a favore dell'immersione del giocatore. Appena approdati a Londra, basta guardarcisi intorno e notare droni militari che sorvolano le strade, agenti Albion che controllano civili o li malmenano, checkpoint stradali-pedonali e scagnozzi del Clan Kelley che importunano indisturbatamente i passanti. Insomma, la prima percezione che si ha nel mondo di gioco è quella di un'ingiustizia di fondo che non riesce proprio ad essere abbattuta. Ciononostante, si può intravedere qualche spiraglio di luce, un bagliore di speranza che risiede nelle persone che protestano a testa alta in piazza, con cartelloni, striscioni e megafoni. Il tutto accade in un ambiente in cui passato e futuro si mescolano, tra gli antichi edifici londinesi e i neon delle insegne, automobili con guida automatica e droni da cantiere che sollevano carichi (giocare con il ray-tracing attivo, seppure a 30 FPS, fa la sua parte).
Volgendo lo sguardo alla principale caratteristica del titolo, ci tengo a precisare che oltre ad essere il suo punto di forza, la meccanica degli operativi è anche la sua più grande debolezza. Pensavo che l'assenza di un protagonista definito e ben caratterizzato avrebbe pesato maggiormente sulla trama. Eppure, il sistema di reclutamento e la varietà dei protagonisti mi hanno particolarmente affascinato. Ogni personaggio ha un proprio accento, delle proprie linee di dialogo (talvolta condivise con altri), una propria tonalità vocale, delle abitudini ed un'occupazione uniche. Però la rigiocabilità - alla quale mi sono dedicato per il completamento della lista trofei e degli obiettivi di gioco - hanno evidenziato delle dissonanze, soprattutto nei dialoghi legati al filone principale. Inoltre, nonostante abilità passive ed equipaggiamenti unici per ciascun personaggio, è possibile affrontare ogni missione con qualunque di essi, probabilmente ombra di una meccanica GdR più caratterizzata nello sviluppo ma implementata differentemente alla pubblicazione. Questa tematica è ampiamente trattata in un paio di video dei quali consiglio la visione, quali "How Watch Dogs: Legion Generates Infinite Londoners" (di Game Maker's Toolkit) e "Watch Dogs Legion: The Problem With Playing Anyone" (di Writing on Games).
L'ambientazione e la meccanica degli operativi incorniciano una trama di eventi canonici che sono molto apprezzabili sia per un richiamo - nella crudezza e nei toni - delle dinamiche che hanno interessato La Volpe di Chicago, ma soprattutto per un plot twist sul finale (e non solo) capace di colmare il giocatore di rabbia e repulsione - almeno io ne sono rimasto interdetto.
Complessivamente, Legion è un titolo apprezzabile e divertente, al quale si può giocare per esplorarne la città, le meccaniche, la storia, ma anche solo l'atmosfera. Ne consiglio l'acquisto, qualora in sconto (soprattutto se con DLC incluso).
P.S. non ho provato le meccaniche online, quindi mi astengo dal parlarne
Voto assegnato da V1NC3NZ0
Media utenti: 8.2 · Recensioni della critica: 7.7

