Toniuz

Sono un ragazzo vero!

Lies of P è una delle sorprese più raffinate che mi sia capitato di giocare ultimamente. Lo conoscevo "alla lontana", perché è così che mi tengo dalla maggior parte dei titoli souls like che oramai hanno ingolfato il mercato ed a parer mio esautorato un genere che spiccava fino a qualche anno fa.
DI fatto si tratta della celebre fiaba di Collodi, adattata a videogame e ripensata con creatività ed un'inaspettata maturità, calandoci in un viaggio oscuro e simbolico sulla menzogna, la scelta e l'identità. I personaggi della storia sono stati reinterpretati in modo coerente con il prodotto finale senza essere necessariamente snaturati, ho apprezzato in particolare Romeo, il Gatto e la Volpe.
L’ambientazione di Krat, con il suo stile belle époque venato di inquietudine, è a tratti magnetica: ogni strada, teatro e officina trasuda personalità, dando vita a un mondo unico e immersivo. Usciti dalla città, però, alcune ambientazioni le ho trovate meno ispirate ed in generale il level design fa il suo ma non raggiunge il livello dei migliori titoli From Software, a causa di una ripetitività ciclica che riduce l'esplorazione ad un ripetersi continuo dello stesso meccanismo, a prescindere dalla mappa di gioco.
Il gameplay è quello tipico di un souls like, ma più lento della concorrenza attuale, dunque venendo da Elden Ring non ho avuto un impatto iniziale positivo, poi ci ho fatto l'abitudine.
Ottima la colonna sonora, molto evocativa per ciò che gli autori vogliono raccontare.
Pur con qualche difetto, Lies of P rimane un’opera con molto carisma e riflette una forte personalità autoriale che lo fa emergere dalla matassa che avvolge questo genere.