I videogiochi sono una droga come la cocaina: il servizio della RAI scatena il web
La disinformazione che dilaga intorno al mondo dei videogiochi è nota ormai da anni. Opere digitali come Grand Theft Auto sono il capro espiatorio perfetto per giustificare atti di violenza e bullismo. Anche noi di PlayStationBit abbiamo tentato, a più riprese, di sbugiardare questi presunti giornalisti (come fatto nel lontano 2013 dal nostro Dario), senza però riuscire a fermare la disinformazione.
Questa volta però il TG1 chiama in causa un esperto del settore, per fornire alcuni dati interessanti. Il telegiornale della RAI ha infatti dato voce al senatore di Forza Italia e giornalista Andrea Cangini. Lo stesso, in un lungo servizio, ha tra le altre cose paragonato i videogiochi alla cocaina. Gli stessi farebbero infatti sviluppare dopamina, ormone che si genera anche con l'utilizzo di droghe.
Se vi sembra un'esagerazione, sappiate che lo scrittore ha anche svelato che le patologie mentali sono aumentate da quando le console solo entrate nelle nostre case e, soprattutto, da quando si sono diffusi gli smartphone. L'abuso digitale sarebbe anche la causa scatenante dell'abbassamento del quoziente intellettivo dell'attuale generazione. Il dato allarmante è che si tratta del primo caso nella storia in cui la generazione successiva è meno intelligente di quella che l'ha preceduta.
Ovviamente questo servizio ha scatenato la reazione rabbiosa e indignata del web. Gli appassionati sono consapevoli che non va fatta di tutta l'erba un fascio. Ci sono infatti molti giocatori che sanno che la moderazione è importante. In ogni ambito esistono gli estremi, che però non devono essere l'esempio. Il rischio è infatti che, seguendo questo discorso, i prodotti digitali possano essere facilmente demonizzati.
A chiusura del servizio, la dipendenza dal mondo dei social e dai videogiochi è stata infatti anche paragonata al fumo. Cangini ha concluso il suo intervento affermando che chi lavora nel settore dovrebbe ammettere che il web fa male ai giovani. Speriamo quindi di non vedere edizioni fisiche riportante scritte come “Videogiocare uccide”, oppure “Il tuo terapista può aiutarti a smettere con FIFA FUT”. Come ben sappiamo, il qualunquismo è dietro l'angolo. In calce al nostro articolo trovate il servizio completo andato in onda al TG1. Siete d'accordo con le affermazioni di Cagnini?
L'articolo I videogiochi sono una droga come la cocaina: il servizio della RAI scatena il web proviene da PlayStationBit 5.0.

Biglia22
La Rai... Fosse per me non esisterebbe...
Astro_
#1nd1gnat1
Neve Valkoinen
Oddio, non mi sembra che a sto giro si sia fatta la classica demonizzazione Raiana. Di solito le sparano grosse, qui si è detta la normalità (non sono scesi troppo nei dettagli, però).
Se cominciamo a far casino per esempi così innocui rischiamo veramente di stare nel torto e farci bollare definitivamente.
alex78d
servizio più penoso della rai non esiste . le stesse notizie improponibile di 30 anni fa . ignorarla e basta .
Neve Valkoinen
Ma allora perché mi metti like?
alex78d
mi sembra un commento interessante , io intendo la rai in generale come servizio pubblico, di solito demonizzano appunto ciò che non riescono a controllare , pescano queste notizie e fanno solo disinformazione più che altro.
Yack
Beh che sono come la cocaina è sbagliato, ma che possono essere come una droga in senso di dipendenza si. Ci sono tantissimi casi di giovani rovinati per i videogiochi, come ogni cosa, dal gioco d'azzardo ecc ecc
mfabiom
Il problema non sono i videogiochi, ma la fruizione degli stessi da parte di una platea sbagliata. La diseducazione avviene in casa, con genitori che lasciano i figli davanti a titoli inidonei all'età. La violenza, anche quando finzione, desensibilizza alla violenza. Ai miei tempi c erano orde di ragazzini che imitavano l uomo tigre, poi li ho sentiti urlare "uattah" colpendosi a vicenda le tempie con un dito. Adesso, realtà dei fatti, il modello Gomorra e GTA regnano sovrani. Sono diventati un modello vincente da emulare. Abbiamo figli talmente deficienti e condizionabili, che vanno in giro a pistarsi di botte come le peggiori gang del Bronx . Chi lo nega è in mala fede.
PS. Ho usato il plurale per buonismo. Mia figlia stata giocando a GH. Quelle minchiate non le guarda nemmeno e mi racconta che i bulletti della classe campano a pane e gta5 ( o fortnite).
PotassaGameClub
Le tv sono solo monitor
Loli Hanta
"L'abuso digitale sarebbe anche la causa scatenante dell'abbassamento del quoziente intellettivo dell'attuale generazione."
Si vede. La vecchia generazione è composta da persone così fenomenali che hanno portato l'italia nel baratro.
Nappone Grande Gamer
@Ginko beh zi' te che prendi come cornerstone della tua tesi Tiktok non è che mi fa ben pensare della valenza delle tue opinioni. Sarebbe come dire che le vecchie generazioni fanno cagare perché ho visto le interviste di Barbara D'Urso.
O perché lavorando in tribunale vedo la gente della vecchia generazione che si fa causa per le stronzate più grandi del mondo.
Nappone Grande Gamer
@Ginko La tua tesi è "i giovani di oggi sono più scemi di quelli di ieri", ho capito bene? Come argomento a favore della tua tesi mi dici: "guarda i 15enni sui social (i social, non tiktok)". Ora, mi rendo conto che molti esponenti delle vecchie generazioni (stando al tuo profilo hai 33 anni, io 26, posso dire che bene o male io te siamo abbastanza vicini, quindi sono anche io un esponente della vecchia generazione, non voglio offenderti o varie sia chiaro) non riescano a comprendere le dinamiche di un social bene come un 15enne che coi social ci è cresciuto. Io stesso qui su ludomedia scrivo al 90% stronzate, ma non credo che questo possa essere un argomento a favore di una pretesa stupidità della generazione '90. Il social serve a questo, a divertirsi, mutatis mutandis potrei dire "eh le chiacchiere del bar dei vecchi mi fa capire che quella è una generazione di coglioni pezzi di merda", perché questi sono i social: non posti d'alta cultura, ma baretti virtuali in cui fare gli stronzi. A guardare il quindicenne che fa il memino tiktok cosa penso: "porco giuda, che schifo di generazione?". No, penso: "se mi avessero dato tiktok a 15 anni avrei probabilmente fatto la stessa cosa". Ripenso al mio profilo facebook di quando avevo quindici anni, è un'ovvia fiera del cringe, queste robe sono create per essere leggere, appunto per fare gli stupidi, non puoi quindi citarmi come un argomento a favore del tuo "o tempora o mores!" i social, per quanto io stesso sia molto critico nei loro confronti, ma per motivi diversi (per inciso, sono un individualista di merda, mi fa rabbia qualunque cosa massifichi).
Se però ne vuoi parlare in termini più generali posso dire in realtà che ogni campo dell'arte sta evolvendosi, semplicemente c'è tantissima più roba rispetto agli anni passati ed è difficile trovare l'ago nel pagliaio. Dico numeri completamente a caso, ma per farti capire se prima ad esempio in campo musicale uscivano 10 album all'anno, ora ne escono 10000. Magari se prima su 10 album 9 erano validi, adesso su 100000 ne sono validi 500, la cosa bella è che ora viva Dio (viva Dio per me ovviamente, potresti non essere d'accordo), grazie appunto alle nuove tecnologie (spotify, quel sito in cui puoi farti la tua radio di cui non ricordo il nome, youtube), tutti possono esprimersi, magari creando la peggio merda al mondo, ma va bene così. Poi se me la vuoi mettere sul "però i 15enni ascoltano musica di merda", posso dirti che a 15 anni ascoltavo i sum 41 che non è che siano molto peggio della trap 
"non c'è un campo artistico o professionale compreso politica e scienza dove non ci sia un degrado assoluto confrontando le epoche" questa è una tua personalissima percezione che però lascia il tempo che trova, stiamo parlando di nuove generazioni quindi ovviamente gente che ora massimo massimo sta alle superiori, ovvio che non siano già eminenti intellettuali
A livello politico ci sarebbe tanto da dire e non intendo farlo qui in un commento di ludomedia, differenze e analogie tra prima repubblica e ora è una roba da tesi di laurea e forse potrei anche dire che sì, c'è stato un peggioramento, ma forse anche no, non lo so onestamente.
Nappone Grande Gamer
@Ginko ah allora sì non avevo capito bene. Non che mi vada di discutere oltre, mi limito a dire che sei un po' pessimista
max_kryptoniano
Ho pensato constantemente se questo coglione fumasse, poi lo dice pure, e quindi fumare va bene basta che scrivi sui pacchetti che fa male? E CHE CAZZO SIGNIFICA? NIENTE, però vuole passare per dotto. COGLIONE, questo sei. Che peccato non partecipare a queste trasmissioni.
Dan94
…. Si esatto una droga come la cocaina che si tirane alle feste dirigenti e personale vario della rai😂 ma va be con i muri non si parla.
Dear Red
Quindi noi siamo dei drogati?!!! Chiedo la petizione per controllare le sedi rai perché secondo me fanno uso di sostanze stupefacenti, visto la stronzata colossale del servizio, e poi io devo pagare per essere offeso da questi coxxioni, io non lo accetto!!!!, I drogati sono loro, i videogiochi possono anche aiutare a livello mentale o psicologico, non voglio parlare dei miei problemi personali ma vi dico che i videogiochi mi hanno salvato da un'infanzia che dire traumatica è un complimento, avete presente l'inferno? Io l'ho vissuto ma non vi dirò di più, ve ne parlerò un giorno, questi bastaxxi non li perdono
Jungleman
Quindi morirò di overdose da Elden ring, interessante 🤔
mfabiom
Ragazzi...non fatemi fare il moderatore, tantomeno vorrei fare quello che difende la tv di stato. Vorrei solo dirvi che il servizio parla di bambini sovraesposti alla tecnologia e alle interazioni mediate. Se Nick tipo pino90, gino95, Elena99 , riportano un anno di nascita, dovreste capire che nessuno, all improvviso, si è alzato la mattina ed ha iniziato ad insultare gratuitamente.
Qui si parla di un salto culturale che in 50 anni ha equivalso al salto culturale degli ultimi 500.
Non parliamo della radio, che gira da fine 800, ma di TV , videogiochi e smartphone.
In principio fu " sta sempre davanti alla TV".
Poi furono le prime console domestiche, scarsamente domesticate e non diffuse.
Venne la PlayStation ed una diffusione capillare.
Poi il nokia con dentro Snake e la generazione TXT.
I simulatori di vita ( second live, Sims et similia)
Gli smartphone e i vari farming game a costante attività
Le console diffuse in ogni casa.
Queste cose non sono dibattute da ieri, ma sono dibattute da quando ci si è resi conto che il 6% dei bambini al mondo fanno attività solo per mangiare e giocare, diventando obesi. E non stanno in Africa o in Sud America, stanno tutti in sonyland, nintendoworld, xboxkingdom.
La mattina i bambini di smartphoneville, appena suona la sveglia, accendo il telefono e guardano i social. La sera prima di dormire fanno lo stesso.
C è un malessere generale da mancata interazione, acuito dalla pandemia. Chi racconta che la relazione mediata sia compensativa, mente. Non lo è. Siamo ancora bestie che hanno bisogno della compresenza.
E ci mancava st idea del metaverso...e l altra metà? L altra metà si chiama compagnia, e sta per essere esposta in qualche museo. Tutto questo non è parte integrante della evoluzione umana, è parte dell' evoluzione tecnologica. La tecnologia dovrebbe semplificare le quotidiane operazioni di base, e fornisce per farsi carico di attività normalmente svolte "a mente", finendo per disabituare al pensiero. Le reazioni che avete, aggressive, piccate, offese, sono un sintomo. Ho avuto modo di passare del tempo con bambini di massimo 10/12 anni e vi garantisco che la loro prontezza è inversamente proporzionale al tempo di esposizione allo strumento tecnologico, qualunque esso sia. I genitori, COLPEVOLI, sono giustificativi. Ragazzi che si lamentano dei troppi compiti e trascorrono 4 ore su WhatsApp... Genitori che si scagliano contro i prof per i compiti... Ragazzini di 100kg che ogni stagione fanno lvl 300 sul cazzo di fortnite. Adolescenti e giovani dissociati e dissociali. Ragazzine di 13 anni che mi costringono alla finestra tutte le mattine, perché se non urlo " l autubs mortacci vostra", me lo perdono una mattina su 3, perché per stare su quel cazzo di telefono non lo vedono (a mia figlia ho tolto internet in mobilità). In alcuni paesi asiatici hanno messo imbottiture ai pali della segnaletica perché, telefono alla mano, ci si scrociano contro.
Io sono stato così. Ad inizio anno 2000 mi sono devastato un ginocchio e sono stato 2 anni praticamente a casa. Passavo il tempo con online, con giochi social e cazzate varie. Tra il 2004 ed il 2010 sono stato un "Always on". Fortunatamente avevo momenti di alta socialità (lavoro nella ristorazione) e di interazione con la generazione seguente (ho ripreso l uni alla soglia dei 30 anni). Complici gli studi intrapresi, mi sono accorto della deriva. Non vuol dire che sono guarito. Significa che ho preso consapevolezza. Il tempo libero, la poca socialità (lavoro parte time, i miei amici e la mia compagna lavorano fulltime. Lavoro essenzialmente dopo le 15, orario fino al quale le mie compagnie sono indisponibili), la natura dematerializzata dei miei interessi, il fatto che gli over 40 con cui condividere la hobby non siano tantissimi, l abitudine ventennale ai miei ritmi ed ai miei tempi, mi ha legato al social ( sempre futile e sempre versante gaming). Quando i miei amici sono invecchiati ed hanno assunto abitudini diverse , quando sono rimasto l unico ad uscire a mezzanotte dopo il lavoro, mi sono reso conto che esiste una certa alienazione che ti fa giocare pure di notte, perché quello è disponibile a farti compagnia un'oretta... E mi sono accorto che l attività è diffusa soprattutto per ragazzi di 20 anni più giovani. "Ma cazzo...ma uscite! Incontrate gente, siete ridotti come ne che fino a 35 anni mi son coricato alle 3 e svegliato alle 11?" (È stato il mio primo pensiero consapevole a riguardo).
Ho spento tutto, cancellato gli account, preso un telefono senza android. Dal 2009 al 2017 ho fatto detox. Ed ha funzionato. Poi ho ripreso un telefono per il caxxo di WhatsApp (gruppi scuola) , ho ripreso una console (per i figli) sono tornato su un social (ludomedia) e la pandemia ha fatto il resto.
È una escalation. È una abitudine. È un vizio che ti prende facile. È malsano se si superano i limiti.
Primo passo : autodeterminazione.
Onestà intellettuale.
Strumento per non sforare mai nel "patologico".
EmaF5
Mai guardato TV e servizi simili...Sempre più fiero di essere fuori dal mondo in questo senso....Viva i videogiochi e in futuro sempre più....Adoro il futuro,sulle vecchie generazioni dei "migliori" non mi esprimo....Lasciarli nella loro orgogliosa ignoranza. ..Buon divertimento e tanta felicità videoludica a tutti.Anche lo sport è una dipendenza,anche leggere libri può portarti a non farne più a meno....La verità è che i videogiochi guadagnano mercato col tempo e questo dà fastidio a molti.
Kazuma Kiryu
Sono decenni oramai che descrivono la passione videoludica come nociva, pericolosa da sociale mentalmente disturbato, da potenziali serial killer. Sono cresciuto con genitori, parenti e amici che deridevano questa mia passione. Oggi mi ritrovo a vedere coetanei con figli a carico e persino i loro vecchi genitori totalmente assorti dalla tecnologia, dalla "smartphonite", dalla bombardamento mediatico 24 ore su 24 e vedo con amara soddisfazione l'involuzione della specie, quella sempre pronta a puntare il dito, ma che sommessamente sprofonda nella vera merda che invano ha sempre erroneamente criticato. Io nell'infanzia videogiocavo, uscivo con gli amici, facevo tardi la sera d'estate per giocare all'aria aperta, perlustravo case disabitate, partivo all'avventura e giocavo tranquillamente a Super Mario o con titoli in cooperativa locale. Oggi i bambini hanno abbonamenti a internet, giocano online, hanno tutti i vizi possibili ed immaginabili, non hanno filtri che garantiscano loro una tranquilla infanzia lontana dagli oneri di un adulto: seguono youtuber e sono costantemente bombardati da messaggi e stili di vita che non si confanno minimanente alla loro etá. Il vero oppio dei popoli è la tv e i social che troppo presto finiscono nelle mani dei bambini. Il male intrinseco ai videogame odierni, spesso assolutamente non adatti ad una fascia di etá minorenne, sono solo la punta dell'iceberg di una societá totalmente alla deriva.
EmaF5
Discorso perfetto....Ma continuo a ribadire e oggi lo dico ancor di più che i videogiochi non sono nemmeno quella punta dell'iceberg del male....Sviluppare significa aver studiato molto,giocare significa apprezzare la genialità umana espressa attraverso studio,talento e abilità...I videogiochi esistevano anche negli anni 80 e 90 e non mi sembra si lamentava nessuno,salvo alcuni genitori completamente ignoranti.
Kazuma Kiryu
@EmaF5 la punta dell'iceberg di una societá che è la vera responsabile dell'educazione della propria prole, ergo i videogiochi vengono usati spesso da fruitori totalmente inadatti e con totale noncuranza dei genitori che solo in un secondo momento, quando la frittata oramai è fatta, sono buoni solo a puntare il dito e scaricare le proprie colpe e responsabilitá sugli altri con sdegno ipocrita, il male comune di questa societá appunto che premevo a sottolineare nel mio precedente intervento.
EmaF5
@Kazuma Kiryu L altra verità è ancora più oggettiva : quando si parla male è perchè generi invidia,e dato che il business economico è spropositato tu videogioco stai prendendo una grossa e crescente fetta di mercato....Quindi cosa fanno : parlano male vuoi per interessi vuoi per ignoranza...l Italia è un paese ancora troppo retrogrado e conservatore....ma finalmente le cose da tempo iniziano a cambiare....
gamerpersempre
Il successo spropositato del mondo videoludico nuoce a molti, ha affossato molti altre fonti di reddito e questo da fastidio a molti, o pensate ancora che la carenza di chip sia dovuta alla pandemia che è bella che morta da almeno un anno? Il discorso Italia è un caso a sé, qui hanno interesse affinché non finisca mai, ma oltre l'Italia è finita da un pezzo!